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Natale in Uganda, un Paese in Attesa di Pace
“Facciamo sì che questo sia un Natale di pace. Continuiamo a pregare per la pace e lasciamola entrare nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nel nostro Paese”: lo chiedono i vescovi dell’Uganda nel loro messaggio per il Natale firmato da monsignor Paul K Bakyenga, arcivescovo di Mbarara e presidente della Conferenza episcopale. I vescovi hanno recentemente visitato le popolazioni del nord e dell’est del Paese “per condividere la loro vita e le loro sofferenze” si legge nel documento. “Ci siamo divisi in tre gruppi e ci siamo recati in diversi distretti nella diocesi di Soroti, nell’arcidiocesi di Gulu e nella diocesi di Lira. Questo ci ha dato la possibilità di verificare le condizioni nei campi per sfollati e rafforzare i piani di intervento della Chiesa cattolica nella riabilitazione, nella riconciliazione e nello sviluppo delle regioni colpite. Abbiamo visto l’indicibile dolore e le vessazioni a cui è stato esposto il nostro popolo in queste zone per gli ultimi 18 anni, ma nonostante le sofferenze proseguano, siamo incoraggiati dall’ottimismo della gente per il raggiungimento di una soluzione duratura che metta finalmente termine al conflitto. Stanno attendendo con ansia il giorno in cui la pace sorgerà e potranno fare ritorno ai loro villaggi. Siamo stati anche incoraggiati dal riscontrare l’esistenza di alcune infrastrutture di base, anche se nei campi non sono mai abbastanza. Alcune scuole sono state costruite anche nei villaggi in attesa che la gente vi faccia ritorno e diverse strade sono state ripristinate e questi sono segni di speranza”. Al rientro, i presuli hanno incontrato il presidente Yoweri Museveni e alcuni dirigenti politici delle regioni visitate. “Abbiamo comunicato loro i sentimenti degli sfollati che vivono nei campi, espresso le nostre conclusioni, preoccupazioni e raccomandazioni al presidente e crediamo che il governo continuerà a tenere conto della situazione e a proseguire il cammino del negoziato di pace, che è già iniziato, affinché la pace ritorni in quelle regioni. Siamo molto ottimisti che gli sforzi fatti dal governo per dialogare con i ribelli e dichiarare il ‘cessate-il-fuoco’ rappresentino una pietra miliare nella ricerca della pace. Nutriamo la speranza che il governo abbia scelto la migliore alternativa per porre fine alle sofferenze dei popoli del nord e dell’est”. I vescovi citano le parole di Giovanni Paolo II nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del prossimo 1° gennaio, sul tema ‘Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male’: «La pace è bene da promuovere con il bene: essa è un bene per le persone, per le famiglie, per le Nazioni della terra e per l’intera umanità; è però un bene da custodire e coltivare mediante scelte e opere di bene». In conclusione i vescovi ugandesi ricordano che “siamo già nell’anno dell’Eucarestia, la fonte, il centro della liturgia e il culmine della vita cristiana” e che il prossimo 11 febbraio, la Giornata mondiale del malato verrà celebrata in Africa, nella capitale del Camerun, Yaoundé. “Preghiamo affinché tutte le persone di buona volontà si impegnino profondamente per promuovere la cultura della pace”.