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Molucche: Cristiani Assassinati da Ignoti in Motoscafo
Due persone della comunità cristiana del villaggio di Wamkana (sud dell’isola di Buru, arcipelago delle Molucche, Indonesia) sono state uccise da ignoti che hanno aperto il fuoco da un motoscafo. Lo hanno riferito oggi fonti ufficiali - confermate alla MISNA dal Centro di crisi della diocesi cattolica di Ambon, isola-capoluogo delle Molucche - le quali hanno specificato che l’attacco è avvenuto ieri mattina e che una delle vittime era un bambino di 11 mesi. La polizia sostiene che ci sono anche tre feriti. Padre Kees Böhm, missionario del Sacro Cuore di Gesù e responsabile del Centro di crisi, ha precisato alla MISNA che gli aggressori sono subito scappati dopo aver sparato, perciò al momento non è possibile stabilire se l’episodio di violenza accaduto a Buru è collegabile agli scontri iniziati il 25 aprile scorso nella vicina Ambon tra un piccolo movimento cristiano separatista e gruppi di musulmani e costati la vita a 38 persone. Padre Böhm riferisce inoltre che, martedì scorso, sono stati arrestati all’aeroporto di Surabaya due componenti del movimento separatista ‘Repubblica delle Molucche meridionali’ (Rms). Non è il primo arresto di separatisti: nei giorni scorsi erano stati fermati anche componenti del Fkm (Fronte di autogoverno delle Molucche), gruppo nato più di recente ma molto legato all’altro e, come l’altro, attivo ad Ambon con poche centinaia di aderenti. In particolare erano finiti agli arresti il segretario generale del Fkm, Moses Tuanakotta, insieme con la moglie e la figlia di Alex Manuputty, leader del movimento in esilio negli Usa. Il responsabile del Centro di crisi ha affermato che oggi i tre sono stati trasferiti nella capitale Giakarta per essere interrogati dalla polizia a proposito delle celebrazioni del 25 aprile per il 54esimo anniversario dell’effimera Repubblica delle Molucche meridionali, quando sostenitori del Fkm, nostalgici della dominazione coloniale olandese e non riconosciuti dalla Chiesa locale, si sono visti attaccare da musulmani appartenenti a un sedicente movimento Pro-Nkri (Pro-Repubblica indivisa dell’Indonesia). Da allora almeno 38 persone sono morte, circa 140 sono rimaste ferite e sono state bruciate centinaia di edifici, tra cui alcune chiese. Le violenze hanno fatto temere agli abitanti di Ambon una ripresa del conflitto tra musulmani e cristiani iniziato nella piccola isola nel gennaio 1999 e terminato ufficialmente nella primavera 2002 dopo aver mietuto migliaia di vite.