ven, 09 maggio 2025

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Medio Oriente: Giornalisti Arabi Chiedono Libertà di Espressione

Maggiore libertà di stampa ed espressione è stata sollecitata dai giornalisti arabi durante una conferenza su questi temi svoltasi di recente al Cairo (Egitto). "Dobbiamo riformare le nostre leggi - ha detto Mahaal-Salhy, vice-presidente dell'Apfw (Osservatorio sulla libertà di stampa araba) – per iniziare a lavorare alla creazione di società più aperte, stimolate da un dibattito pubblico e trasparente". In generale i partecipanti al convegno, organizzato dal Sindacato dei giornalisti egiziani, hanno concordato che negli ultimi anni, soprattutto in paesi come Egitto, Libano e Marocco, si sono verificati graduali miglioramenti nelle questioni relative alla libertà di stampa. Come ha spiegato il giornalista saudita Badr Mohamed al-Abbas, "quattro o cinque anni fa alle donne era del tutto proibito presentare programmi televisivi in Arabia Saudita, mentre oggi è possibile". Tuttavia sia in questo paese sia in Tunisia la situazione della libertà di espressione è ancora molto spinosa rispetto ad altri Stati come Giordania, Libano ed Egitto, dove le restrizioni sono relativamente minori. Tra i problemi più frequenti c'è l'abbondanza di leggi che regolano la materia e che spesso prevedono punizioni troppo dure, come in Algeria, dove tre giornalisti sono attualmente in prigione e un totale di 44 sono stati messi sotto indagine negli ultimi due anni. In Egitto, è stato sottolineato durante il dibattito, si puniscono con condanne fino a due anni di prigione notizie critiche sul presidente, i suoi familiari, l'esercito o questioni religiose particolarmente delicate. In Algeria, Kuwait e Arabia Saudita certi temi politici e religiosi sono 'off-limits'. In Yemen i giornalisti vengono periodicamente arrestati per aver scritto notizie polemiche nei confronti del presidente e la sua famiglia, o per aver parlato di corruzione e dissidenza politica. Ma le situazioni più gravi restano quelle nei territori palestinesi e in Iraq: come è stato ricordato in
conclusione della conferenza, 85 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi in territorio iracheno dall'invasione del paese nel 2003 da parte della coalizione a guida statunitense.

Scheda dettagli:

Data: 16 marzo 2006
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Biodanza, 5Ritmi, Danze sacre e altre

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