Notizie
Mali di Stagione: Zanzare e Politiche Locali
Di Claudio Martinotti
Personalmente trascorro la maggior parte della mia vita in un territorio, dove sono domiciliato, nel quale le zanzare sembrano ben adattate, compiaciute di vivere e riprodursi a ritmi forsennati. Il ché significa che non appena le giornate si intiepidiscono e le condizioni meteorologiche ti consentono di mettere il naso fuori di casa (dopo almeno sette mesi di rintanamento similetargico), vieni assalito da stormi di zanzare di tre o quattro specie, tra le quali immancabilmente anche quelle che pungono di giorno e sono refrattarie ai trattamenti biologici ed integrati preventivi.
Questa premessa ha indotto già da alcuni anni le istituzioni locali a finanziare un programma di lotta integrata alle zanzare, che per estensione territoriale è tra i principali a livello europeo, con ricorso soprattutto a trattamenti biologici e con trattamenti chimici localizzati e ridotti e con i principi attivi meno pericolosi sul mercato (sono sempre veleni, cerchiamo di ricordarcelo). Ma il risultato lascia molto a desiderare, nonostante la spesa di alcuni milioni di • ogni anno.
Questo perché la società nel suo complesso è sempre molto contraddittoria ed incongrua, ed immancabilmente lo ha dimostrato anche in questa circostanza e contestualizzazione. Infatti da noi ci sono molte risaie, ed i risicoltori collaborano ben poco al programma antizanzare, ed inoltre hanno esteso (il grave è che li hanno autorizzati) le loro coltivazioni fin sotto le case e nei luoghi dove mai si era coltivato il riso, a scapito di altre colture, attuando oltretutto inusuali tecniche colturali risicole che prevedono l'alternanza di asciutta ed irrigazione, che sembra studiato apposta per favorire ed accelerare il ciclo vitale riproduttivo di alcune specie di zanzare, vanificando pertanto ogni tentativo di contrastarle. Per cui le zanzare ci vanno a nozze e ringraziano sentitamente l'intelligente accoglienza che viene loro riservata.
Possiamo quindi dire che finora il programma antizanzare è servito soprattutto a dar lavoro a qualche collaboratore discretamente remunerato per effettuare i censimenti e trattamenti. Il fatto che dichiarino di aver ridotto del 30 o del 40% la presenza di zanzare non credo sia significativo e neppure consolatorio. Infatti se in un'ora di esposizione serale all'aperto sono punto da 60 zanzare anziché da 100 non credo possa farmi gioire. Inoltre occorre riconoscere che il finanziamento fornito per i trattamenti è assolutamente insufficiente, pari a circa il 25% di quello che occorrerebbe per renderlo efficace. Quindi finora è servito solo ad evitare che addirittura il numero complessivo delle zanzari aumenti, appunto a causa delle tecniche colturali all'asciutta adottate dai risicoltori.
Quindi siamo e saremo sempre costretti, giustamente, a difenderci personalmente, ricorrendo a prodotti, meglio se naturali tipo geranio e citronella, sia da applicare sulla cute che da bruciare all'aperto (tipo zampironi), che devo dire si sono rivelati abbastanza efficaci, purché usati con abbondanza.
E' anche vero che se tutti quei soldi spesi per la lotta alle zanzare li avessero distribuiti ad ogni famiglia della zona perché vi provvedessero autonomamente, ho calcolato che saremmo stati in grado di acquistare ingenti quantitativi di prodotti repellenti e protettivi per una vita intera ...
Ultimamente alcuni personaggi mediaticamente influenti che sono venuti ad insediarsi localmente, si sono lamentati per le zanzare ed hanno invocato trattamenti drastici, cioè chimici, seguiti a ruota da assessori locali che prontamente hanno colto l'autorevole appello, facendosi ritrarre a braccetto con i personaggi mediatici. Se fosse stato un anonimo cittadino a rivolgersi loro, non lo avrebbero neppure ricevuto ... ma questo è il modo di fare politica nel nostro immaturo e trasformistico Paese (lo avevano già capito prima ancora dell'unità d'Italia, quando a Napoli durante l'instaurazione postnapoleonica si coniò il neologismo "amalgama", precursore del trasformismo, e da allora è stata una sequela ininterrotta e deleteria, dal clientelismo alla corruzione alla burocrazia patologica ... una classe politica di pessima qualità, salvo qualche eccezione).
A parte il fatto che se uno compra casa in luoghi che confinano con le risaie e dove non scarseggia certo l'acqua (stagni, rogge, lanche, ecc.), dovrebbe sapere che ci sono le zanzare, ci sono sempre state e probabilmente sempre ci saranno, e nel caso avrebbe dovuto informarsi, ed avrebbe certamente saputo che le zanzare si spostano anche di km sfruttando le brezze che si formano quando il clima è favorevole e che dalla piana portano alla collina ... dopo di ché dovrebbe anche informarsi sulla pericolosità degli insetticidi, soprattutto se usati in modo massiccio, e rendersi conto che forse sarebbe meglio provvedere in proprio a limitare i fastidi arrecati dagli insetti. A meno che si voglia invocare lo stile dell'ex sindaco Giuliani di New York che ha fatto irrorare di insetticidi la città con gli elicotteri per giorni e mi pare che abbia avuto in prima persona i benefici salutari di simili trattamenti ...
Sarebbe meglio sopportare stoicamente e meditare qualche decina di volte prima di avere pretese a dir poco rischiose ... per poi lamentarsi dell'aumento delle patologie degenerative e dell'eccessiva spesa sanitaria.
Cordiali saluti
Claudio Martinotti, Presidente GEVAM ONLUS
Personalmente trascorro la maggior parte della mia vita in un territorio, dove sono domiciliato, nel quale le zanzare sembrano ben adattate, compiaciute di vivere e riprodursi a ritmi forsennati. Il ché significa che non appena le giornate si intiepidiscono e le condizioni meteorologiche ti consentono di mettere il naso fuori di casa (dopo almeno sette mesi di rintanamento similetargico), vieni assalito da stormi di zanzare di tre o quattro specie, tra le quali immancabilmente anche quelle che pungono di giorno e sono refrattarie ai trattamenti biologici ed integrati preventivi.
Questa premessa ha indotto già da alcuni anni le istituzioni locali a finanziare un programma di lotta integrata alle zanzare, che per estensione territoriale è tra i principali a livello europeo, con ricorso soprattutto a trattamenti biologici e con trattamenti chimici localizzati e ridotti e con i principi attivi meno pericolosi sul mercato (sono sempre veleni, cerchiamo di ricordarcelo). Ma il risultato lascia molto a desiderare, nonostante la spesa di alcuni milioni di • ogni anno.
Questo perché la società nel suo complesso è sempre molto contraddittoria ed incongrua, ed immancabilmente lo ha dimostrato anche in questa circostanza e contestualizzazione. Infatti da noi ci sono molte risaie, ed i risicoltori collaborano ben poco al programma antizanzare, ed inoltre hanno esteso (il grave è che li hanno autorizzati) le loro coltivazioni fin sotto le case e nei luoghi dove mai si era coltivato il riso, a scapito di altre colture, attuando oltretutto inusuali tecniche colturali risicole che prevedono l'alternanza di asciutta ed irrigazione, che sembra studiato apposta per favorire ed accelerare il ciclo vitale riproduttivo di alcune specie di zanzare, vanificando pertanto ogni tentativo di contrastarle. Per cui le zanzare ci vanno a nozze e ringraziano sentitamente l'intelligente accoglienza che viene loro riservata.
Possiamo quindi dire che finora il programma antizanzare è servito soprattutto a dar lavoro a qualche collaboratore discretamente remunerato per effettuare i censimenti e trattamenti. Il fatto che dichiarino di aver ridotto del 30 o del 40% la presenza di zanzare non credo sia significativo e neppure consolatorio. Infatti se in un'ora di esposizione serale all'aperto sono punto da 60 zanzare anziché da 100 non credo possa farmi gioire. Inoltre occorre riconoscere che il finanziamento fornito per i trattamenti è assolutamente insufficiente, pari a circa il 25% di quello che occorrerebbe per renderlo efficace. Quindi finora è servito solo ad evitare che addirittura il numero complessivo delle zanzari aumenti, appunto a causa delle tecniche colturali all'asciutta adottate dai risicoltori.
Quindi siamo e saremo sempre costretti, giustamente, a difenderci personalmente, ricorrendo a prodotti, meglio se naturali tipo geranio e citronella, sia da applicare sulla cute che da bruciare all'aperto (tipo zampironi), che devo dire si sono rivelati abbastanza efficaci, purché usati con abbondanza.
E' anche vero che se tutti quei soldi spesi per la lotta alle zanzare li avessero distribuiti ad ogni famiglia della zona perché vi provvedessero autonomamente, ho calcolato che saremmo stati in grado di acquistare ingenti quantitativi di prodotti repellenti e protettivi per una vita intera ...
Ultimamente alcuni personaggi mediaticamente influenti che sono venuti ad insediarsi localmente, si sono lamentati per le zanzare ed hanno invocato trattamenti drastici, cioè chimici, seguiti a ruota da assessori locali che prontamente hanno colto l'autorevole appello, facendosi ritrarre a braccetto con i personaggi mediatici. Se fosse stato un anonimo cittadino a rivolgersi loro, non lo avrebbero neppure ricevuto ... ma questo è il modo di fare politica nel nostro immaturo e trasformistico Paese (lo avevano già capito prima ancora dell'unità d'Italia, quando a Napoli durante l'instaurazione postnapoleonica si coniò il neologismo "amalgama", precursore del trasformismo, e da allora è stata una sequela ininterrotta e deleteria, dal clientelismo alla corruzione alla burocrazia patologica ... una classe politica di pessima qualità, salvo qualche eccezione).
A parte il fatto che se uno compra casa in luoghi che confinano con le risaie e dove non scarseggia certo l'acqua (stagni, rogge, lanche, ecc.), dovrebbe sapere che ci sono le zanzare, ci sono sempre state e probabilmente sempre ci saranno, e nel caso avrebbe dovuto informarsi, ed avrebbe certamente saputo che le zanzare si spostano anche di km sfruttando le brezze che si formano quando il clima è favorevole e che dalla piana portano alla collina ... dopo di ché dovrebbe anche informarsi sulla pericolosità degli insetticidi, soprattutto se usati in modo massiccio, e rendersi conto che forse sarebbe meglio provvedere in proprio a limitare i fastidi arrecati dagli insetti. A meno che si voglia invocare lo stile dell'ex sindaco Giuliani di New York che ha fatto irrorare di insetticidi la città con gli elicotteri per giorni e mi pare che abbia avuto in prima persona i benefici salutari di simili trattamenti ...
Sarebbe meglio sopportare stoicamente e meditare qualche decina di volte prima di avere pretese a dir poco rischiose ... per poi lamentarsi dell'aumento delle patologie degenerative e dell'eccessiva spesa sanitaria.
Cordiali saluti
Claudio Martinotti, Presidente GEVAM ONLUS