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Malati Terminali: Saranno Curati con Pasticche d'Ecstasy?
Le pasticche d'ecstasy, da minaccia sociale che brucia i neuroni delle nuove generazioni di "discotecari", potrebbe divenire un farmaco da utilizzarsi per alleviare le pene dei malati di cancro terminali, giunti all'ultimo stadio.
La Food and Drug Administration (Fda), infatti, ha approvato uno studio finalizzato ad accertare se tale allucinogeno possa essere utile per rendere meno drammatici gli ultimi giorni di vita dei malati terminali, aiutandoli a tenere sotto controllo il livello d'ansia. le paure, la depressione, la tendenza al suicidio, e l'angoscia per la morte imminente.
Attualmente le misure adottate per aiutare il paziente ad affrontare la morte, sono poche o inesistenti.
L'ecstasy, seppur pericoloso se assunto al di fuori del controllo medico (in quanto può privare dell'appetito, della sete e del sonno, e in dosi massicce fa aumentare la temperatura corporea, implicando, a volte, blocco renale, infarto e morte), verrebbe utilizzato nei pazienti terminali perchè in grado di indurre euforia, aumento dell'energia e dello stimolo sessuale.
La ricerca dovrebbe prendere il via in primavera. Durerà per quattro mesi, nei quali verranno tenuti sotto controllo 12 pazienti terminali.
Il progetto è finanziato dall' Associazione multidisciplinare per gli studi psichedelici, un gruppo no-profit che donerà 250mila dollari (184.816 euro) per la ricerca.
La Food and Drug Administration (Fda), infatti, ha approvato uno studio finalizzato ad accertare se tale allucinogeno possa essere utile per rendere meno drammatici gli ultimi giorni di vita dei malati terminali, aiutandoli a tenere sotto controllo il livello d'ansia. le paure, la depressione, la tendenza al suicidio, e l'angoscia per la morte imminente.
Attualmente le misure adottate per aiutare il paziente ad affrontare la morte, sono poche o inesistenti.
L'ecstasy, seppur pericoloso se assunto al di fuori del controllo medico (in quanto può privare dell'appetito, della sete e del sonno, e in dosi massicce fa aumentare la temperatura corporea, implicando, a volte, blocco renale, infarto e morte), verrebbe utilizzato nei pazienti terminali perchè in grado di indurre euforia, aumento dell'energia e dello stimolo sessuale.
La ricerca dovrebbe prendere il via in primavera. Durerà per quattro mesi, nei quali verranno tenuti sotto controllo 12 pazienti terminali.
Il progetto è finanziato dall' Associazione multidisciplinare per gli studi psichedelici, un gruppo no-profit che donerà 250mila dollari (184.816 euro) per la ricerca.