ven, 09 maggio 2025

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Malaria, 3 Mila Morti al Giorno

Ogni anno, la malaria uccide tra 1 e 2 milioni di persone, principalmente in Africa, dove muore un bambino ogni 30 secondi, quasi 3.000 bambini al giorno. Lo sviluppo della malattia, trasmessa dalle zanzare, ha reso la clorochina inutile, e la sulfadossina-pirimetamina (SP) sempre meno efficace. Ma esiste un trattamento alternativo efficace: nella terapia combinata a base di derivati dell'artemisinina (ACT), l'artemisinina, un estratto della pianta cinese Artemisia annua, si combina con altri farmaci antimalarici per ridurre al minimo lo sviluppo di resistenze. La maggior parte degli esperti di malaria concordano sul fatto che l'ACT sia oggi la scelta migliore per la cura della malaria, e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda dal 2001 questo trattamento, in particolare durante le epidemie.
Un solo problema: l'ACT costa.
Negli ultimi anni, l'emergenza è cresciuta anche nel sud-est asiatico, si stima in proporzione del 200 percento. E i medicinali a base di AZT costano venti volte di più. “Il cartello internazionale che riunisce 90 importanti organismi impegnati nella lotta alla malaria non riesce a controllare la malattia e probabilmente ha fatto più male che bene”. Lo ha affermato l'autorevole rivista di medicina Lancet”. Il cartello, che comprende tra gli altri l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la Banca Mondiale, è stato creato sette anni fa per coordinare la lotta alla malaria, che continua ad uccidere più di un milione di persone all'anno. Ma è stato del tutto inefficace visto che - nota Lancet - il numero dei morti è aumentato invece di diminuire.
Secondo i dati dell'OMS, nel complesso, dopo aver ucciso storicamente circa 300 milioni di persone, specie nel Sud del Mondo, la malaria rimane oggi un enorme problema di salute pubblica, endemica in 101 paesi e territori: 45 paesi africani, 21 in Sudamerica, 4 paesi Europei, 14 nella zona del mediterraneo mediorientale, 8 nella regione del sudest asiatico e 9 in quella del pacifico occidentale.
Nel continente nero, la malaria è una delle principali cause di morte, costituendo da sola più del 10 per cento del carico di malattia totale. L'elevata incidenza e mortalità è dovuta alla presenza del Plasmodio falciparum, la forma più aggressiva di parassita, che negli ultimi anni sembra essere riapparso anche in zone dove si riteneva fosse stato eliminato. Particolarmente delicata è la situazione di rischio nelle zone dove la trasmissione non è stabile e si hanno più episodi epidemici e quindi la popolazione è meno immunizzata rispetto a zone dove invece il plasmodio si trasmette costantemente.
La carenza di strutture adeguate contribuisce fortemente alla difficoltà di mettere a punto programmi efficaci di lotta. L'Africa investe sulla malaria più del 40 percento della spesa pubblica, e perde ogni anno oltre 12 miliardi di dollari di PIL, alimentando il debito pubblico con i “ricchi” padroni occidentali che piuttosto che regalare all'Africa le medicine o le strutture necessarie, lasciano che la malattia prosegua a fare strage di bambini (una ottima soluzione al sovraffollamento o un programma di pulizia razziale ?, ndr).
La “Roll Black Malaria Global Partnership”, nata nel 1998, e la dichiarazione di Abuja firmata nel 2000 dai capi di stato africani, puntano a dimezzare il numero di casi di malaria entro il 2010, attuando precise strategie e politiche sanitarie concertate. Da allora, alcuni significativi progressi si sono avuti sul fronte degli obiettivi della strategia, che si basa su alcuni punti cardine: interventi basati su prove di efficacia, promozione degli strumenti protettivi come le zanzariere trattate con insetticida (che si sono dimostrate efficaci nel ridurre le morti anche del 20 per cento nel corso di sperimentazioni avvenute negli anni ’80 e ’90) e di trattamenti efficaci, miglioramento del controllo del vettore (la zanzara), prevenzione e gestione della malaria durante la gravidanza e miglioramento della risposta alle epidemie in situazione di emergenza. I paesi africani però possiedono solo il 20 percento dei fondi stimati necessari per attuare l'intera strategia.
Dopo le critiche di Lancet, la Banca Mondiale, in un documento reso noto il 24 apr 2005, ha annunciato che investirà nel corso dei prossimi cinque anni una cifra compresa tra i 300 e i 500 milioni di dollari. Questa notizia è stata divulgata dall'agenzia “Reuters”.
news by hugofolk

Scheda dettagli:

Data: 23 maggio 2005
Fonte/Casa Editrice: Ecplanet
Categoria:
Sottocategoria:
Biodanza, 5Ritmi, Danze sacre e altre

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