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Livorno: un Osservatorio per i Cetacei del Santuario
Il santuario dei cetacei “Pelagos” è teoricamente la più grande area marina protetta d’Europa, si estende per circa 96.000 km quadrati sulle acque territoriali di Francia, Italia e principato di Monaco e sulle zone di alto mare internazionali adiacenti. Un grande triangolo che è racchiuso nelle linee di confine che vanno ad ovest da Escampobariou, in Provenza, a Capo Falcone, costa Ovest della Sardegna, e ad est da Capo Ferro, sempre in Sardegna alla foce del Fosso Chiarone, sulla costa toscana della Maremma. Un santuario dei mammiferi marini il cui comitato di pilotaggio, che avrà sede a Genova, è stato affidato ad una presidenza francese e che non ha ancora messo in atto, se non sulla carta dei protocolli internazionali, misure precise di salvaguardi. Una delle prime iniziative potrebbe partire dall’arcipelago Toscano dove si sta lavorando alla realizzazione di un osservatorio toscano dei cetacei che vede come capofila la regione in accordo con università, Arpat, centri ricerca e associazioni insieme alla provincia di Livorno e comune di Capoliveri.
Per l’assessore provinciale ai parchi e alla pesca di Livorno, Anna Marrocco le prime iniziative dell’osservatorio rguarderanno «In particolare la formazione professionale per guide ambientali specializzate per l’osservazione dei delfini, costituisce valido supporto allo sviluppo di attività di turismo naturalistico e lo studio sulle interazioni tra pesca e delfini definirà la corretta ed equilibrata gestione delle relative problematiche». Ma naturalmente l’attività del centro darà grande rilievo allo studio, peraltro già in atto da anni nell’Arcipelago anche con mezzi della Nato e la partecipazionedi dipartimenti delle università di Pisa e Genova , del rapporto dei cetacei con i porti e la navigazione, «al fine di realizzare davvero – spiega la Marrocco - una integrazione delle politiche costa /mare così come richiesto dal libro verde sulla politica marittima della Commissione europea. Pianificare le attività dell’uomo sulla costa tenendo presente tutti gli aspetti inerenti al mare, ha lo scopo di sviluppare l’economia legata ad esso in modo compatibile con le esigenze, irrinunciabili di salvaguardia e valorizzazione». Per questo la giunta provinciale ha stanziato un contributo economico per la campagna di monitoraggio sui delfini costieri e gli studi già iniziati akll’Elba si estenderanno a Pianosa, Gorgona e Capraia. L’indagine serve ad approfondire, dice Anna Marrocco, «lo studio del comportamento di questa specie in presenza di alcune attività di pesca (strascico e reti da posta), per fornire elementi conoscitivi utili a superare le conflittualità. L’attenzione alle politiche di sostenibilità nel rapporto terra/ mare vuole essere un grande impegno per la nostra Provincia, caratterizzata per essere il territorio con la maggiore estensione di coste in Toscana».
Per l’assessore provinciale ai parchi e alla pesca di Livorno, Anna Marrocco le prime iniziative dell’osservatorio rguarderanno «In particolare la formazione professionale per guide ambientali specializzate per l’osservazione dei delfini, costituisce valido supporto allo sviluppo di attività di turismo naturalistico e lo studio sulle interazioni tra pesca e delfini definirà la corretta ed equilibrata gestione delle relative problematiche». Ma naturalmente l’attività del centro darà grande rilievo allo studio, peraltro già in atto da anni nell’Arcipelago anche con mezzi della Nato e la partecipazionedi dipartimenti delle università di Pisa e Genova , del rapporto dei cetacei con i porti e la navigazione, «al fine di realizzare davvero – spiega la Marrocco - una integrazione delle politiche costa /mare così come richiesto dal libro verde sulla politica marittima della Commissione europea. Pianificare le attività dell’uomo sulla costa tenendo presente tutti gli aspetti inerenti al mare, ha lo scopo di sviluppare l’economia legata ad esso in modo compatibile con le esigenze, irrinunciabili di salvaguardia e valorizzazione». Per questo la giunta provinciale ha stanziato un contributo economico per la campagna di monitoraggio sui delfini costieri e gli studi già iniziati akll’Elba si estenderanno a Pianosa, Gorgona e Capraia. L’indagine serve ad approfondire, dice Anna Marrocco, «lo studio del comportamento di questa specie in presenza di alcune attività di pesca (strascico e reti da posta), per fornire elementi conoscitivi utili a superare le conflittualità. L’attenzione alle politiche di sostenibilità nel rapporto terra/ mare vuole essere un grande impegno per la nostra Provincia, caratterizzata per essere il territorio con la maggiore estensione di coste in Toscana».