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Liberia: Denunciato Sfruttamento Sessuale nei Campi Profughi
“Deve essere ancora fatto molto per sostenere la sopravvivenza di bambini e delle loro famiglie senza arrivare a questo tipo di disperazione”: lo ha affermato Jasmine Whitbread, direttore dell’organizzazione non governativa britannica ‘Save the children’, presentando a Londra un rapporto che denuncia lo sfruttamento sessuale donne, ragazze e anche bambine nei campi profughi in Liberia. In oltre 300 interviste condotte tra gli sfollati a causa del conflitto del 1989-2003, l’organismo britannico ha raccolto testimonianze di numerosi abusi: almeno la metà delle giovani – anche bambine di 8 anni – ha dichiarato di essere stata sfruttata sessualmente da presunti commercianti e in alcuni casi da operatori umanitari, soldati del contingente di pace dell’Onu e persino dai propri insegnanti. Prestazioni in cambio di soldi, di aiuti alimentari o del ‘pagamento’ di tasse scolastiche. “Uomini che usano incarichi di potere per ottenere vantaggi da bambini vulnerabili devono essere denunciati e rimossi” ha detto ancora Withbread. Lo studio è stato condotto sia all’interno dei campi profughi che tra sfollati già rientrati nei propri villaggi. Da quasi tre anni la Liberia sta affrontando la difficile transizione del dopoguerra; l’attenzione al mondo femminile è stata più volte ribadita dalla presidente Ellen-Johnson Sirleaf, prima donna alla guida di un paese africano, eletta a novembre dell’anno scorso.