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Leucemia Mieloide Cronica: Trovata la Cura
Un nuovo farmaco pare essere efficace per contrastare la leucemia mieloide cronica. Il suo nome è Imatinib, e a 5 anni dalla diagnosi di malattia, l'80% dei pazienti trattati con tale medicina è vivo. L'indagine clinica volta a verificare l'efficacia del ritrovato è iniziata nel 1999 nell'Ospedale San Gerardo di Monza/Universita' Milano Bicocca e in altri 20 centri sparsi in tutto il mondo. La notizia è entusiasmante, soprattutto considerato che fino a qualche anno fa non esisteva alcuna cura, e la maggior parte dei pazienti moriva nell'arco di cinque anni.
Lo studio ha coinvolto un campione di 500 pazienti. I soggetti hanno iniziato a vedere i primi risultati già dopo pochi mesi di trattamento: nel midollo osseo dei pazienti iniziavano a ricrescere cellule staminali normali e gli effetti collaterali erano trascurabili se non completamente assenti.
L'eventualità che il male si possa risvegliare sono estremamente ridotte (oscillano tra lo 0,5 e l' 1,5% annuo). In pratica, con l'assunzione quotidiana e perenne di imatinib, i pazienti riacquistano le normali aspettative di vita.
Gli esiti dello studio, infine, sono incoraggianti anche per il 20% di pazienti sui quali il farmaco non ha funzionato secondo le aspettative: per questa categoria di pazienti si stanno già sperimentando tre nuovi inibitori della proteina Bcr/Abl che dovrebbero rivelarsi efficaci laddove l'imatinib non ha prodotto risultati.
Lo studio ha coinvolto un campione di 500 pazienti. I soggetti hanno iniziato a vedere i primi risultati già dopo pochi mesi di trattamento: nel midollo osseo dei pazienti iniziavano a ricrescere cellule staminali normali e gli effetti collaterali erano trascurabili se non completamente assenti.
L'eventualità che il male si possa risvegliare sono estremamente ridotte (oscillano tra lo 0,5 e l' 1,5% annuo). In pratica, con l'assunzione quotidiana e perenne di imatinib, i pazienti riacquistano le normali aspettative di vita.
Gli esiti dello studio, infine, sono incoraggianti anche per il 20% di pazienti sui quali il farmaco non ha funzionato secondo le aspettative: per questa categoria di pazienti si stanno già sperimentando tre nuovi inibitori della proteina Bcr/Abl che dovrebbero rivelarsi efficaci laddove l'imatinib non ha prodotto risultati.