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Leucemia Linfatica: la Cura
A cura di Immediapress - I risultati di uno studio clinico in fase di attuazione sono stati presentati durante la 45° edizione del Convegno dell'American Society of Haematology (American Society of Haematology 45th Annual Meeting and Exposition, ASH). Tali risultati hanno evidenziato che la presenza della malattia residua minima (minimal residual disease, MRD) costituisce il miglior indicatore il prolungamento della sopravvivenza nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC). La sopravvivenza totale nei pazienti che presentavano una presenza di malattia residua minima era dell'84 % nei cinque anni successivi dopo il trattamento con MabCampath(R) (alemtuzumab).
“La remissione della malattia residua minima o l'eliminazione delle cellule leucemiche nel sangue e nel midollo osseo in pazienti affetti da LLC è un obiettivo davvero realistico”, ha dichiarato Peter Hillmen, M.D., Dipartimento di Ematologia presso il Leeds General Infirmary, West Yorkshire, Inghilterra. “che, associato ad un prolungamento della sopravvivenza rappresenta così un obiettivo giustificato poiché presenta dei vantaggi nei pazienti a basso rischio di LLC”.
Nello studio, ad un totale di 91 pazienti affetti da LLC recidiva o refrattaria è stato somministrato, per un periodo medio di 12 settimane, e per via endovenosa, il MabCampath. I pazienti sono stati monitorati dal 1996 fino al 2003 per verificare se il sangue e il midollo osseo erano stati coinvolti in seguito all'uso della citometria a flusso. La tecnica della citometria a flusso utilizzata dal gruppo di ricerca permette di rilevare una cellula maligna fra un numero di cellule normali compreso tra 10.000 e 100.000. Dei 91 pazienti trattati, 28 hanno mostrato una risposta complessiva (RC) con la presenza di MRD, 21 pazienti hanno mostrato una risposta parziale (PR) e 42 non hanno mostrato alcuna risposta. La terapia con MabCampath ha prodotto risultati negativi in 18 pazienti.
“Questi dati evidenziano che ripulire il midollo osseo dalla malattia che puòe essere individuata potrebbe considerarsi come un nuovo endpoint nel trattamento della LLC”, ha dichiarato il Dott. Hillmen.
Descrizione dello studio
Lo studio è stato condotto su 91 pazienti che hanno ricevuto, per un periodo medio di 12 settimane, MabCampath per via endovenosa e sono stati monitorati per individuare le cellule malate nel sangue e nel midollo osseo, su base regolare, impiegando la citometria a flusso. I partecipanti erano composti da 74 uomini e 17 donne, con un'età mediana di 58 anni (l'età variava dai 32 ai 75 anni). La maggior parte dei pazienti era stato trattato in precedenza con chemioterapia. In base ai parametri indicati dal National Cancer Institute (NCI) la risposta è stata la seguente: 28 pazienti (pari al 31 %) hanno raggiunto una risposta complessiva dopo la somministrazione di MabCampath; 21 pazienti (23 % ) hanno ottenuto una risposta parziale e 43 pazienti (46 % ) non hanno evidenziato alcuna risposta. La LLC è stata completamente eradicata dal midollo osseo in 18 pazienti (pari al 20 % ).
Tasso di risposta in seguito alla somministrazione di MabCampath n° pazienti = 91
MRD negativa 18 – 20%
Risposta complessiva 28 – 31%
Risposta parziale 21 – 23%
Nessuna risposta 42 - 46%
La sopravvivenza mediana è stata notevolmente superiore in pazienti MRD negativi - la sopravvivenza complessiva è stata registrata in percentuale maggiore all' 80% nel periodo di cinque anni - rispetto a pazienti MRD positivi con risposta completa (60 mesi), risposta parziale (70 mesi) e nessuna risposta (15 mesi). Otto pazienti MRD negativi (47 % ) sono diventati pazienti MRD positivi nel periodo medio di 28 mesi. Il fattore che sembra meglio mettere in relazione la probabilità di raggiungere uno status MRD negativo era la mancanza di linfadenopatia.
Come risposta al MabCampath/Campath vi sono stati 19 episodi di infezione di grado medio e 33 di gravità superiore.
Informazioni sulla leucemia linfatica cronica (LLC)
La leucemia linfatica cronica (LLC) è la forma prevalente di leucemia adulta, che colpisce all'incirca 120.000 persone negli Stati Uniti e in Europa. La patologia è più frequentemente diagnosticata in soggetti di 50 o più anni. La leucemia linfatica cronica (LLC) è caratterizzata dall'accumulo di globuli bianchi funzionalmente non maturi (linfociti) nel midollo spinale, nel sangue, nei tessuti linfatici e in altri organi. Nel sangue sono presenti due tipi di linfociti: le cellule B e le cellule T. Circa il 95% dei casi di leucemia linfatica cronica (LLC) presenta cellule tumorali di tipo B. Poiché le cellule B hanno una vita superiore alla norma, cominciano ad accumularsi e a superare per numero le cellule epatiche sane. L'accumulo di cellule funzionalmente immature nel midollo osseo impedisce la produzione di cellule sane e può risultare fatale. I sintomi della patologia comprendono l'affaticamento, dolori ossei, sudorazione notturna, diminuzione dell'appetito e perdita di peso. Inoltre la riduzione del funzionamento del midollo porta anche ad un indebolimento dell'intero sistema immunitario, esponendo il paziente a un maggior rischio di infezione.
Informazioni su MabCampath/Campath
MabCampath (alemtuzumab), che negli Stati Uniti viene distribuito come Campath, è il primo e il solo anticorpo monoclonale umanizzato approvato per la cura della leucemia linfatica cronica, nonché il primo farmaco con comprovata efficacia per il trattamento di pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC), che hanno risposto negativamente sia a terapie a base di agenti alchilati, sia a base di fludarabina. Nessun'altra terapia ha evidenziato un grado di efficacia equiparabile in questo gruppo di pazienti. MabCampath ha una modalità di azione completamente diversa da quella delle terapie convenzionali, in quanto agisce selettivamente sull'antigene CD52 dei linfociti maligni. MabCampath si attacca alle cellule tumorali e determina la morte delle cellule maligne. Conseguenza di questa serie di processi è l'eliminazione dei linfociti maligni dal sangue, dal midollo osseo e da altri organi colpiti, che a sua volta può portare a un aumento della speranza di vita il MabCampath ha ricevuto l'autorizzazione per la vendita sia dalla Commissione Europea che dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti nel 2001, quale terapia per pazienti affetti da LLC (leucemia linfatica cronica), quando i pazienti non rispondono al trattamento con fludarabina fosfato (approvato per il trattamento di prima e di seconda linea, nonché trattamento gold standard di seconda linea per pazienti affetti da B-LLC) o per pazienti affetti da patologia ricorrente resistente al trattamento (refrattaria). È attualmente in fase di studio per altre applicazioni, tra cui la sua somministrazione sottocutanea come prima linea terapeutica e in una varietà di combinazioni e di sequenze, tra cui con fludarabina fosfato e altri anticorpi monoclonali, per terapie sia di prima che di seconda linea.
Malattia residua minima
Un paziente affetto da leucemia è considerato essere in fase di remissione completa (RC) quando l'esame al microscopio del midollo osseo (MO) non evidenzia alcuna cellula danneggiata. La sensibilità di questo metodo varia da un uno ad un cinque per cento. Al momento della diagnosi, il numero di cellule leucemiche è di circa 10(12) e questo significa che un paziente in RC può ancora presentare un numero di cellule leucemiche pari a 10(10). Se non vengono completamente eradicate dalla chemioterapia, queste cellule sono responsabili della ricomparsa della malattia. L'eliminazione della malattia residua minima (MRD) riguarda l'assenza di cellule leucemiche nel MO e nel sangue in pazienti che sono in RC. Vari studi retrospettici e prospettici indicano che l'analisi della MRD ha un valore prognostico. Livelli minimi o assenza di MRD nel MO dopo una terapia indotta sono associati a prognosi positive.
“La remissione della malattia residua minima o l'eliminazione delle cellule leucemiche nel sangue e nel midollo osseo in pazienti affetti da LLC è un obiettivo davvero realistico”, ha dichiarato Peter Hillmen, M.D., Dipartimento di Ematologia presso il Leeds General Infirmary, West Yorkshire, Inghilterra. “che, associato ad un prolungamento della sopravvivenza rappresenta così un obiettivo giustificato poiché presenta dei vantaggi nei pazienti a basso rischio di LLC”.
Nello studio, ad un totale di 91 pazienti affetti da LLC recidiva o refrattaria è stato somministrato, per un periodo medio di 12 settimane, e per via endovenosa, il MabCampath. I pazienti sono stati monitorati dal 1996 fino al 2003 per verificare se il sangue e il midollo osseo erano stati coinvolti in seguito all'uso della citometria a flusso. La tecnica della citometria a flusso utilizzata dal gruppo di ricerca permette di rilevare una cellula maligna fra un numero di cellule normali compreso tra 10.000 e 100.000. Dei 91 pazienti trattati, 28 hanno mostrato una risposta complessiva (RC) con la presenza di MRD, 21 pazienti hanno mostrato una risposta parziale (PR) e 42 non hanno mostrato alcuna risposta. La terapia con MabCampath ha prodotto risultati negativi in 18 pazienti.
“Questi dati evidenziano che ripulire il midollo osseo dalla malattia che puòe essere individuata potrebbe considerarsi come un nuovo endpoint nel trattamento della LLC”, ha dichiarato il Dott. Hillmen.
Descrizione dello studio
Lo studio è stato condotto su 91 pazienti che hanno ricevuto, per un periodo medio di 12 settimane, MabCampath per via endovenosa e sono stati monitorati per individuare le cellule malate nel sangue e nel midollo osseo, su base regolare, impiegando la citometria a flusso. I partecipanti erano composti da 74 uomini e 17 donne, con un'età mediana di 58 anni (l'età variava dai 32 ai 75 anni). La maggior parte dei pazienti era stato trattato in precedenza con chemioterapia. In base ai parametri indicati dal National Cancer Institute (NCI) la risposta è stata la seguente: 28 pazienti (pari al 31 %) hanno raggiunto una risposta complessiva dopo la somministrazione di MabCampath; 21 pazienti (23 % ) hanno ottenuto una risposta parziale e 43 pazienti (46 % ) non hanno evidenziato alcuna risposta. La LLC è stata completamente eradicata dal midollo osseo in 18 pazienti (pari al 20 % ).
Tasso di risposta in seguito alla somministrazione di MabCampath n° pazienti = 91
MRD negativa 18 – 20%
Risposta complessiva 28 – 31%
Risposta parziale 21 – 23%
Nessuna risposta 42 - 46%
La sopravvivenza mediana è stata notevolmente superiore in pazienti MRD negativi - la sopravvivenza complessiva è stata registrata in percentuale maggiore all' 80% nel periodo di cinque anni - rispetto a pazienti MRD positivi con risposta completa (60 mesi), risposta parziale (70 mesi) e nessuna risposta (15 mesi). Otto pazienti MRD negativi (47 % ) sono diventati pazienti MRD positivi nel periodo medio di 28 mesi. Il fattore che sembra meglio mettere in relazione la probabilità di raggiungere uno status MRD negativo era la mancanza di linfadenopatia.
Come risposta al MabCampath/Campath vi sono stati 19 episodi di infezione di grado medio e 33 di gravità superiore.
Informazioni sulla leucemia linfatica cronica (LLC)
La leucemia linfatica cronica (LLC) è la forma prevalente di leucemia adulta, che colpisce all'incirca 120.000 persone negli Stati Uniti e in Europa. La patologia è più frequentemente diagnosticata in soggetti di 50 o più anni. La leucemia linfatica cronica (LLC) è caratterizzata dall'accumulo di globuli bianchi funzionalmente non maturi (linfociti) nel midollo spinale, nel sangue, nei tessuti linfatici e in altri organi. Nel sangue sono presenti due tipi di linfociti: le cellule B e le cellule T. Circa il 95% dei casi di leucemia linfatica cronica (LLC) presenta cellule tumorali di tipo B. Poiché le cellule B hanno una vita superiore alla norma, cominciano ad accumularsi e a superare per numero le cellule epatiche sane. L'accumulo di cellule funzionalmente immature nel midollo osseo impedisce la produzione di cellule sane e può risultare fatale. I sintomi della patologia comprendono l'affaticamento, dolori ossei, sudorazione notturna, diminuzione dell'appetito e perdita di peso. Inoltre la riduzione del funzionamento del midollo porta anche ad un indebolimento dell'intero sistema immunitario, esponendo il paziente a un maggior rischio di infezione.
Informazioni su MabCampath/Campath
MabCampath (alemtuzumab), che negli Stati Uniti viene distribuito come Campath, è il primo e il solo anticorpo monoclonale umanizzato approvato per la cura della leucemia linfatica cronica, nonché il primo farmaco con comprovata efficacia per il trattamento di pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC), che hanno risposto negativamente sia a terapie a base di agenti alchilati, sia a base di fludarabina. Nessun'altra terapia ha evidenziato un grado di efficacia equiparabile in questo gruppo di pazienti. MabCampath ha una modalità di azione completamente diversa da quella delle terapie convenzionali, in quanto agisce selettivamente sull'antigene CD52 dei linfociti maligni. MabCampath si attacca alle cellule tumorali e determina la morte delle cellule maligne. Conseguenza di questa serie di processi è l'eliminazione dei linfociti maligni dal sangue, dal midollo osseo e da altri organi colpiti, che a sua volta può portare a un aumento della speranza di vita il MabCampath ha ricevuto l'autorizzazione per la vendita sia dalla Commissione Europea che dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti nel 2001, quale terapia per pazienti affetti da LLC (leucemia linfatica cronica), quando i pazienti non rispondono al trattamento con fludarabina fosfato (approvato per il trattamento di prima e di seconda linea, nonché trattamento gold standard di seconda linea per pazienti affetti da B-LLC) o per pazienti affetti da patologia ricorrente resistente al trattamento (refrattaria). È attualmente in fase di studio per altre applicazioni, tra cui la sua somministrazione sottocutanea come prima linea terapeutica e in una varietà di combinazioni e di sequenze, tra cui con fludarabina fosfato e altri anticorpi monoclonali, per terapie sia di prima che di seconda linea.
Malattia residua minima
Un paziente affetto da leucemia è considerato essere in fase di remissione completa (RC) quando l'esame al microscopio del midollo osseo (MO) non evidenzia alcuna cellula danneggiata. La sensibilità di questo metodo varia da un uno ad un cinque per cento. Al momento della diagnosi, il numero di cellule leucemiche è di circa 10(12) e questo significa che un paziente in RC può ancora presentare un numero di cellule leucemiche pari a 10(10). Se non vengono completamente eradicate dalla chemioterapia, queste cellule sono responsabili della ricomparsa della malattia. L'eliminazione della malattia residua minima (MRD) riguarda l'assenza di cellule leucemiche nel MO e nel sangue in pazienti che sono in RC. Vari studi retrospettici e prospettici indicano che l'analisi della MRD ha un valore prognostico. Livelli minimi o assenza di MRD nel MO dopo una terapia indotta sono associati a prognosi positive.