mar, 06 maggio 2025

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Lettera Aperta di un Ebreo ai Palestinesi, per Dare Una Possibilità alla Pace

In questo momento particolarmente drammatico per i rapporti tra palestinesi e israeliani, dal mondo ebraico giunge una lettera aperta ai Palestinesi, che vuole essere una mano tesa a chi è disposto a parlare di riconciliazione. "Ci dispiace, cugini Palestinesi, per la tragedia che si è abbattuta su di voi nel 1948 – inizia il messaggio - per la perdita delle vostre case e della vostra terra, per la dispersione e l’esilio, per le famiglie che sono cresciute per tre generazioni in campi di rifugiati, senza il senso di appartenenza ad una famiglia, ad una terra. Ci dispiace in particolare per la parte che gli ebrei hanno avuto nel vostro esodo: le espulsioni, i bombardamenti dei villaggi, tutte quelle uccisioni che hanno ingenerato un clima di paura che ha poi portato molti a partire. E noi eravamo ciechi davanti a tutto questo. Il nostro Popolo era accecato dalla proprie sofferenze e perdite, dalla rabbia e dall’angoscia, disperato per la propria sopravvivenza, senza più speranza di una casa, di un rifugio, di uno spazio che si potesse chiamare proprio. Noi eravamo incapaci di vedere l’enormità del sacrificio che vi stavamo chiedendo". Autore di questa lettera è Morrison, scrittore, regista, psicoterapeuta ebreo, che attualmente vive a Londra. "Io amo Israele e mi identifico strettamente con le problematiche e gli errori del mio popolo - dice presentando se stesso – ma chiedo perdono per la crescente pesantezza dell’occupazione dei vostri territori e per le perdite che abbiamo inflitto ai palestinesi. Perdite di territorio, di acqua, di piantagioni, di case, di dignità, di umanità e di libertà. Questa occupazione è stata peggiorata dalla cupidigia e dall’arroganza e ciò ha corrotto il nostro popolo, come ha umiliato e mandato in collera il vostro. Questo ha creato odio tra voi e noi e ha inferto profonde ferite. Occorre por fine a tale situazione". Esaurito il mea culpa, Morrison vuole spingersi fino a indicare per l’attuale stato di cose soluzioni che, indubbiamente, appaiono coraggiose, impopolari e provocatorie. "Noi vogliamo – dice - che voi abbiate il vostro Stato del quale possiate essere orgogliosi, che esso sia rifugio e simbolo di speranza per il vostro popolo, con Gerusalemme araba come sua capitale. Noi vogliamo che vi sia restituita quella terra e quegli insediamenti che ostacolano la completezza e l’integrità territoriale del vostro stato. Certo, però, non vogliamo consegnarvi il nostro Stato. Lo abbiamo sospirato troppo a lungo, abbiamo lottato con accanimento per difenderlo e ne abbiamo troppo bisogno. Ma vogliamo che i nostri due Stati lavorino insieme come alleati per il bene dei nostri popoli". " Noi vogliamo – aggiunge - che i vostri rifugiati, con il nostro aiuto e con quello della comunità internazionale ricevano indennizzi e sovvenzioni per costruire una nuova vita e nuovi insediamenti, se lo vogliono". Lo scrittore ebreo lancia anche un appello. "Rispettiamo la vostra determinazione nell’opporsi all’occupazione. Ma vi supplichiamo di interrompere gli attacchi suicidi e l’uccisione di gente innocente. Questi atti generano un clima di paura, di odio e di sospetto, e la convinzione che non vi sia un partner ragionevole nel dialogo di pace". Un invito che si trasforma in impegno concreto da parte degli Ebrei che condividono il contenuto di questa lettera. "Da parte nostra noi resisteremo ad ogni gesto di aggressione e di intimidazione da parte dei nostri leader. I bombardamenti dei villaggi e la distruzione delle case e dei raccolti devono cessare". Il messaggio termina con queste parole: " In questo momento di buio e di guerra è necessario che cerchiamo ogni barlume di luce e di speranza. Noi desideriamo per il nostro popolo e per il vostro popolo, per i nostri figli e i figli dei nostri figli gioia e prosperità, pace e benedizione di Dio". La lettera di Paul Morrison è consultabile su internet all’indirizzo: http://www.petitiononline.com/apol01/petition.html. E’ preceduta da un invito a sottoscriverla e a diffonderla inoltrandola ad amici. Varie centinaia le persone che l’hanno sottoscritta, ebrei, musulmani, cristiani.

Scheda dettagli:

Data: 10 ottobre 2001
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Altre aggregazioni cristiane

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