mar, 17 giugno 2025

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Le Ong Italiane Chiedono al Governo Una Piu' Responsabile Politica degli Acquisti

Intorno alle risorse si consumano conflitti sanguinosi e spietati. Legno, diamanti, petrolio, minerali diventano spesso oggetto di combattimenti e carburante di nuove guerre. Risultato: ecosistemi unici distrutti per sempre, paesi ridotti ad uno stato di miseria endemica, e decine di migliaia di civili uccisi, stuprati, mutilati o ridotti in schiavitu'. La guerra finanziata in Sierra Leone con il traffico di legno e diamanti, per esempio, sta portando alla distruzione delle ultime foreste tropicali dell'Africa Occidentale, mentre con questa distruzione finanzia milizie sanguinarie e arruolamenti di bambini-soldato.
Greenpeace ha recentemente denunciato il caso dell'importazione in Italia di tronchi di una compagnia del legno direttamente legata al traffico di armi, la OTC (Oriental Timber Company). Come indicato da un rapporto del comitato degli esperti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, la OTC svolge un ruolo essenziale nella guerra civile in Sierra, fornendo strutture e mezzi per il traffico di armi. Le strade aperte e mantenute per l'estrazione del legno, vengono utilizzate per i movimenti di armi verso la Sierra Leone. Gli autocarri impiegati per il trasporto del legno vengono usati anche per trasportare armi. La milizia della compagnia e' stata inoltre accusata da piu' parti di avere propri campi di detenzione.
L'acquisto di legname liberiano dovrebbe essere assolutamente evitato, in seguito alle accuse da parte degli esperti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. La Liberia ospita l'ultima grande area di foreste pluviali dell'Africa Occidentale. Nella maggior parte dei paesi dell'Africa Occidentale (Costa d'Avorio, Ghana e Nigeria) le foreste che si estendevano dalla costa all'interno, sono state devastate. La Liberia e' l'unico paese nella regione ancora dotato di una considerevole estensione di foreste. Si tratta di un ecosistema prezioso, con una forte componente endemica e ricco di specie che richiedono protezione, come la mangosta liberiana e l'ippopotamo pigmeo. Proprio quando si faceva piu' forte il coinvolgimento del settore del legno con il traffico di armi e con la guerra civile in Sierra Leone, l'Italia moltiplicava per 25 volte le proprie importazioni di tronchi da questo paese. La Liberia e' diventata così il secondo paese esportatore di tronchi verso l'Italia (dopo il Camerun), con 48.100 m3 di tronchi tra gennaio e giugno del 2000 , e si segnala una continua crescita delle importazioni di tronchi anche nel 2001.
La crescita del consumo di Azobe' (Lophira alata) ha visto negli ultimi anni una costante crescita. Ma tale legno proviene dalla distruzione delle foreste dell'Africa occidentale e centrale. Per quanto possa sembrare incredibile, continua ad essere acquistato legno illegale, o proveniente da pratiche distruttive. Il fatto che imprese a capitale pubblico si riforniscano da produttori che importano tronchi della OTC, il cui commercio finanzia direttamente la guerra in Africa occidentale, rende evidente l'urgenza dell'adozione di una chiara politica dei rifornimenti da parte del governo e delle imprese. E' per questo che Greenpeace ha raccolto la proposta di Amnesty International per una campagna sulle risorse compatibili, assieme ad altre Organizzazioni Non Governative come Azione Aiuto, Banca Popolare Etica, Legambiente, Mani Tese e WWF. Quasi mezzo milione di cartoline, appelli singoli e collettivi indirizzati al governo italiano, sono stati predisposti per raccogliere le adesioni alla campagna. I rappresentanti di Azione Aiuto, Banca Popolare Etica, Greenpeace, Legambiente, Mani Tese, WWF e Amnesty International, consegneranno queste adesioni ad esponenti del governo. I gruppi locali delle organizzazioni saranno inoltre impegnati in visite, contatti epistolari, fax, e-mail, nei confronti di rappresentanti della industria e del commercio, per chiedere un impegno anche da parte degli operatori economici del settore verso la trasparenza, nel loro stesso interesse. E' indispensabile che l'Italia adegui la sua legislazione a quella internazionale che verra' approvata durante la prossima Assemblea generale dell'ONU e - ci auguriamo- resa obbligatoria dal Consiglio di Sicurezza. Greenpeace, Amnesty International, Azione Aiuto, Banca Popolare Etica, Legambiente, Mani Tese, WWF, chiedono al Governo italiano di appoggiare - tramite la delegazione all'ONU- la decisione di un efficace sistema di controllo e di introdurre quanto prima severe regole anche in Italia.

Scheda dettagli:

Data: 25 febbraio 2002
Fonte/Casa Editrice: Greenpeace
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