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La Danza del Ventre ha l'Accento Yankee
C'erano una volta i sette veli, le incantatrici d'oriente e le notti nel deserto. Ma ora lo scenario classico della Danza del Ventre fatto di paillettes e di sguardi di fuoco dietro ai veli sta cambiando rapidamente, trasformato e lanciato nel futuro dalle "nipotine" contemporanee delle odalische da harem.
Hanno l'aspetto di eroine da fumetto, sospese tra l'etnico e il futuribile, le danzatrici dell'avanguardia californiana. Si sono appropriate di ciò che è loro per diritto in quanto donne, e hanno dato alla Danza del Ventre l'aspetto che più corrisponde alla loro identità. Niente pseudonimi - niente Aziza, Jameelah o Amina - ma esibiscono i loro nomi veri con orgoglio: Rachel Bryce, Zoe Jakes, Caroleena Nericcio.
La tecnica della loro danza ha ormai superato quella delle "antenate" arabe e ha inglobato, tra gli elementi coreografici tradizionali mediorientali e nordafricani, ispirazioni da tutta l'Asia, India compresa. Venature di hip-hop e un look da dark ladies suggeriscono la loro appartenenza all'Occidente, di cui rappresentano un'immagine femminile orgogliosa e indipendente.
La Danza del Ventre suggerita dalle statunitensi sembra più che mai la danza delle donne globalizzate: forti dei loro ampi strumenti culturali, libere di spaziare su e giù sulla mappa del mondo. E infatti si sta diffondendo a macchia d'olio anche in Europa.
Forse le donne europee si sentono più affini alle cyber-guerriere armate di scimitarra d'oltreoceano che non alle languorose odalische del Bosforo.
Hanno l'aspetto di eroine da fumetto, sospese tra l'etnico e il futuribile, le danzatrici dell'avanguardia californiana. Si sono appropriate di ciò che è loro per diritto in quanto donne, e hanno dato alla Danza del Ventre l'aspetto che più corrisponde alla loro identità. Niente pseudonimi - niente Aziza, Jameelah o Amina - ma esibiscono i loro nomi veri con orgoglio: Rachel Bryce, Zoe Jakes, Caroleena Nericcio.
La tecnica della loro danza ha ormai superato quella delle "antenate" arabe e ha inglobato, tra gli elementi coreografici tradizionali mediorientali e nordafricani, ispirazioni da tutta l'Asia, India compresa. Venature di hip-hop e un look da dark ladies suggeriscono la loro appartenenza all'Occidente, di cui rappresentano un'immagine femminile orgogliosa e indipendente.
La Danza del Ventre suggerita dalle statunitensi sembra più che mai la danza delle donne globalizzate: forti dei loro ampi strumenti culturali, libere di spaziare su e giù sulla mappa del mondo. E infatti si sta diffondendo a macchia d'olio anche in Europa.
Forse le donne europee si sentono più affini alle cyber-guerriere armate di scimitarra d'oltreoceano che non alle languorose odalische del Bosforo.