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Kenya e Brasile: Necessaria Ricerca su 'Malattie Dimenticate'
Bisogna stabilire la priorità della ricerca sui farmaci in base alla mortalità della malattia e non destinare alla ricerca medica su malattie che colpiscono il 90% della popolazione appena il 10% dei fondi mondiali: lo hanno chiesto i governi di Kenya e Brasile ai rappresentanti delle 192 nazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who) convenuti oggi a Ginevra per la 59esima Assemblea mondiale della salute che si concluderà sabato. Vi sono – hanno ribadito i due stati – “malattie dimenticate” come la malaria, la tubercolosi e la ben più oscura ‘kala azar’ – che in hindi vuol dire ‘morte nera’ – nota anche come ‘leishmaniosi viscerale’. La ‘kala azar’, di cui si è molto parlato nella prima giornata dei lavori, viene trasmessa dalla puntura di una zanzara e, dopo tre o sei mesi, provoca pallore, stanchezza, febbre alta, perdita di peso, ingrossamento della milza, infezioni e infine la morte. Ogni anno colpisce circa 500.000 persone, quasi tutte tra Bangladesh, Brasile, India, Nepal e Sudan. In quest’ultimo paese si è verificata una delle più grandi epidemie: secondo i dati raccolti da ‘Medici senza frontiere’, tra il 1990 e il 1994 la ‘morte nera’ avrebbe ucciso un terzo dei 300.000 abitanti della regione dell’Alto Nilo occidentale – molto più che le vittime causate nella stessa zona da 21 anni di guerra civile – e la maggior parte di loro erano bambini. La mortalità, elevatissima senza cure, scenderebbe al 5% se la malattia fosse adeguatamente curata. “I paesi in via di sviluppo hanno la capacità di fornire nuove soluzioni a vecchie malattie, ma ogni giorno constatiamo quanto sia difficile ottenere il sostegno per la ricerca su malattie che colpiscono i poveri e per le quali non vi è un mercato proficuo” ha commentato Davy Koech dell’Istituto di ricerca medica del Kenya (Kemri). “La gente colpita dal kala azar è povera. È per questo – ha aggiunto Willy Tonui del Kemri – che lo chiamiamo il problema dimenticato”: vi sono pochi incentivi finanziari per sviluppare farmaci per persone che non saranno mai in grado di pagarli. Una logica che Kenya e Brasile chiedono di cambiare.