Il mullah Omar che si rifà vivo in un’intervista e torna a minacciare gli Stati Uniti. Una cellula di Al Qaeda sgominata in Marocco. La rivelazione secondo la quale nel mirino dei terroristi l’11 settembre c’era anche il Big Ben di Londra. L’annuncio del ministro degli Interni di nuovi, più efficaci controlli sulla presenza di estremisti islamici in Italia. Dalla Cecenia alle Filippine, dal Susan alla Somalia, dall’Arabia Saudita al Pakistan, dietro Bin Laden esiste una ‘rete del terrore’, estremamente pericolosa e ramificata, diffusa nel mondo. Se ancora avevamo bisogno di conferme, gli eventi degli ultimissimi giorni ne hanno date in abbondanza. Ma com’è possibile districarsi nella galassia di movimenti politici di ispirazione islamica (fondamentalisti e no), che in vari Paesi, dall’Asia all’Africa, stanno conoscendo una nuova giovinezza? Quanto dobbiamo temerli? E chi sono i loro leader? Sono le domande con le quali si è misurato Camille Eid, giornalista e saggista libanese, collaboratore di ‘Avvenire’ e di ‘Mondo e Missione’, nel volume ‘Osama e i suoi fratelli’ (Pimedit, Milano 2002, pp. 112, 6 euro). Un prezioso atlante mondiale dell’islam politico, utilissimo da consultare per saperne di più, oltre la cronaca. Per copie del libro da utilizzare in recensione contattare: tel. 02/4382221, oppure e-mail: segreteriariviste@pimemilano.com