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Istituto Internazionale della Stampa: Monitoraggio Perché il Venezuela non Diventi Una Seconda Cuba
Il Venezuela rischia di diventare presto un’altra Cuba, dove i mezzi di informazione sono rigidamente controllati dallo Stato. Questo l’allarme lanciato dai rappresentanti dell’Istituto internazionale della stampa (Ipi), con sede a Vienna (Austria) e della Società interamericana della stampa (Sip) che hanno iniziato ieri una ‘missione di monitoraggio’ sulla situazione dei media nel Paese sudamericano. “Siamo preoccupati perché continuano a verificarsi in modo sistematico aggressioni contro la stampa”, ha dichiarato il presidente dell’Ipi, Jorge Fascetto, in conferenza stampa a Caracas. Gli ha fatto eco il direttore della Sip, Robert Cox, il quale ha sottolineato la necessità che “il Paese non venga silenziato”. Fascetto e Cox, accompagnati da un gruppo di editori e giornalisti latinoamericani, statunitensi, canadesi e africani, hanno in programma di riunirsi nei prossimi tre giorni con funzionari del governo ed esponenti dell’opposizione. “Il nostro obiettivo – ha rimarcato Cox – è proteggere la stampa venezuelana”. Le ultime sortite pubbliche del presidente Hugo Chavez contro i mass media nazionali risalgono all’inizio di settembre, quando il capo di Stato non ha esitato a definire le principali testate nazionali “immondizia”. Chavez, che lo scorso aprile è sopravvissuto brillantemente ad un tentato golpe, è sempre più convinto che la stampa stia complottando per rovesciarlo, fomentando i settori a lui ostili. A più riprese i suoi oppositori hanno denunciato che le aggressioni verbali contro gli operatori del settore si sono progressivamente convertite in attacchi fisici.