Interi villaggi sarebbero stati spazzati via dalla furia del ciclone Zoe, che sabato scorso è piombato nell’arcipelago delle isole Salomone - composto da circa 900 isole nell’Oceano Pacifico e situato a nordest dell’Australia - provocando un numero ancora imprecisato di morti e feriti. ‘Zoe’ ha colpito l’isola di Tikopia e le vicine Anuta e Fataka, che oggi sono state ufficialmente dichiarate aree disastrate. In particolare, a Tikopia, non esisterebbero più 2 villaggi, Ravanga e Namo, abitati complessivamente da circa 700 abitanti, che sarebbero stati annientati dalla foga degli elementi. Nelle ultime ore le autorità hanno comunicato che anche una quarta isoletta del Pacifico non dà più segni di vita: si tratta di Motu Lava, un atollo abitato da un migliaio di persone nell’arcipelago Vanuatu. Secondo alcuni esperti, buona parte dei 3.700 abitanti delle isole colpite dalle devastazioni potrebbe essere morta, ma in realtà dall’arcipelago le notizie continuano ad arrivare imprecise e frammentate, perciò non è ancora stato possibile stilare un bilancio delle vittime e dei danni. Solo oggi, a sei giorni dall’arrivo del ciclone, sono giunti i primi soccorsi alle popolazioni disastrate, portati via nave dalla capitale Honiara. Il clamoroso ritardo nel fornire aiuto ed assistenza agli abitanti colpiti dalla calamità sta suscitando ampie proteste a livello locale e internazionale.