Quattro chiese cristiane nei pressi di Giakarta, capitale dell’Indonesia, sono state danneggiate domenica, mentre in un paio di esse di officiava la Messa, quando gruppi di persone armate di sassi e bastoni hanno infranto le finestre e rotto alcuni banchi; lo ha riferito la polizia indonesiana senza aggiungere altro sul motivo delle aggressioni, che sembrano essere avvenute in maniera coordinata contro i quattro obiettivi situati in luoghi diversi nei distretti di Pamulang e Ciputat, appena a sudovest della capitale. Non è chiaro a quale confessione appartengano i luoghi di culto assaliti. Un religioso ha riportato una ferita superficiale alla testa senza subire conseguenze serie. I media locali ipotizzano che a sollevare le ire di parte della popolazione islamica è il fatto che le chiese occupavano abusivamente dei locali destinati a uso commerciale; da parte loro le comunità cristiane affermano che è difficile ottenere dalle autorità il permesso di costruire delle chiese e per questo a volte si insediano senza regolari permessi nei locali vuoti nei quartieri commerciali. Le organizzazioni islamiche indonesiane interpretano questo comportamento come particolarmente invasivo. L’Indonesia è uno stato laico in cui i cittadini sono però tenuti ad aderire a una alle cinque religioni riconosciute: islamismo, protestantesimo, cattolicesimo, induismo e buddismo. All’Islam aderisce l’88% della popolazione mentre i cristiani rappresentano l’8% dei 230 milioni di Indonesiani, di cui il 5% protestanti e il 3% cattolici.