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Indonesia: 5000 Sfollati Aspettano di Rientrare nelle loro Case
Cinquemila sfollati nei campi profughi di Ambon, capoluogo dell’arcipelago indonesiano delle Molucche insanguinato da un triennale conflitto tra musulmani e cristiani (1999-2002), attendono ancora di rientrare nelle proprie terre, nelle Molucche settentrionali, e non sanno quando potranno partire. Lo denuncia il Jrs (Jesuit Refugee Service, Servizio dei gesuiti per i rifugiati) delle Molucche, aggiungendo che gli sfollati sarebbero dovuti tornare a casa entro il 20 agosto 2003, ma i campi di Ambon sono ancora pieni dei profughi costretti a vivere lontani dalla loro terra da ormai 4 anni. In un recente incontro con il Jrs, il vice assistente del governatore delle Molucche, Jafar Soamole, ha affermato che il ritardo è dovuto all’impreparazione della provincia delle Molucche settentrionali ad accogliere i 5mila sfollati. Occorre ricordare che le Molucche, un tempo un ‘unicum’ amministrativo, furono divise nel 1999 in due province separate – le Molucche e le Molucche settentrionali – per cercare di controllare meglio il territorio in cui da alcuni mesi era scoppiato il conflitto interreligioso. L’attuale incapacità degli amministratori delle Molucche settentrionali di reintegrare sul territorio gli sfollati di Ambon, ha dichiarato Jafar Soamole, è dovuta in parte al fatto che questa amministrazione si sta già occupando di un altro problema: il rientro di altri gruppi di profughi dal Sulawesi settentrionale. Le Molucche settentrionali sarebbero quindi disposte ad accogliere gli sfollati di Ambon solo dopo che avranno completato il reintegro di quelli del Sulawesi settentrionale. Intanto però, torna a denunciare il Jrs, agli ospiti dei campi di Ambon era stato detto che il loro ritorno era imminente, perciò molti di essi hanno venduto parte dei propri beni, dei quali invece adesso avrebbero estremo bisogno. Iniziati nel gennaio 1999 e terminati nella primavera del 2002 con gli accordi di Malino, gli scontri tra musulmani e cristiani delle Molucche hanno causato in tutto circa 13.500 morti e mezzo milione di sfollati di entrambe le religioni.