L’Alta Corte dell’Assam, Stato indiano nordorientale, ha giudicato l’Unicef e il governo locale responsabili della morte, nel novembre 2001, di oltre 30 bambini che avevano assunto vitamina A somministrata proprio dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. I due magistrati dell’alto tribunale, chiamati ad esaminare la denuncia presentata da due residenti in Assam, hanno affermato che l’Unicef aveva aumentato le dosi del vaccino alla vitamina A, utilizzata per scongiurare la cecità, passando dai tradizionali due millilitri a cinque millilitri. Gli addetti alla somministrazione del vaccino non erano però stati istruiti in modo adeguato, perciò hanno provocato un’overdose nei bambini, alcuni dei quali non hanno retto e sono morti. I giudici hanno anche accusato di negligenza il dipartimento per la salute dell’Assam. L’Alta Corte ha quindi disposto che a ciascuna delle famiglie delle piccole vittime vengano assegnate 20mila rupie (più di 402mila euro), oltre alle 5mila (100.500 euro) già date in precedenza. L’Unicef ha continuato a respingere ogni accusa, dicendo che non c’era niente di sbagliato nelle medicine somministrate e che il dipartimento della salute era stato correttamente informato sul cambio di dose. Le autorità del governo dell’Assam si sono rifiutate di rilasciare commenti, ma hanno fatto sapere che rispetteranno il verdetto.