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India: Cristiano Ucciso Perchè Rifiutava di Rinnegare il Cristianesimo
Un uomo di 40 anni appartenente alla Chiesa metodista e residente nel villaggio di Manduva (regione di Bastar, diocesi di Jagdalpur, Stato indiano del Chhattisgarh) è stato costretto ad assumere veleno fino a morirne perché si rifiutava di rinnegare il cristianesimo e convertirsi all’induismo. Lo ha detto alla MISNA monsignor Simon Stock Palathara, vescovo di Jagdalpur, spiegando che il fatto è avvenuto il 25 luglio scorso, quando i metodisti (circa 150 in tutto nel villaggio di Manduva) si sono recati alla funzione domenicale in un edificio adibito provvisoriamente a chiesa su un terreno messo a disposizione da uno dei fedeli, di nome Lakma. È da tempo – sottolinea la nostra fonte - che attivisti del ‘Bajarang Dal’, gruppo fondamentalista induista, hanno preso di mira la chiesa di Manduva, cercando di sobillare gli altri abitanti del villaggio contro i cristiani e perseguitando la comunità religiosa minoritaria soprattutto la domenica, nel tentativo di convincerla ad abbandonare il proprio luogo di culto e andare a pregare nel tempio. Domenica scorsa, durante la funzione, i fondamentalisti del ‘Bajarang Dal’ hanno fatto irruzione nella chiesa, minacciando di morte il proprietario del terreno, Lakma, e suo figlio Pandru se non si fossero convertiti all’induismo. Pronunciando la frase “è meglio morire che adorare gli idoli”, Pandru ha consumato il veleno che gli veniva offerto ed è morto entro poche ore. Secondo alcune indiscrezioni, la polizia locale si sarebbe rifiutata di redigere la denuncia presentata dai cristiani e avrebbe invece consigliato loro di convertirsi all’induismo per sfuggire a future torture e soprusi. Esprimendo dure parole di condanna contro la persecuzione dei cristiani nella sua diocesi, monsignor Palathara ha affermato che le autorità devono avviare serie iniziative contro coloro che abusano della legge.