La comunità cristiana della diocesi cattolica di Ujjain sta fornendo un contributo importante alla ‘Kumbha Mela’, la festa religiosa più sentita dell’India, iniziata il 5 aprile scorso e destinata a concludersi il prossimo 5 maggio nella città dello Stato centro-settentrionale del Madhya Pradesh. Come riferiscono fonti della MISNA, il vescovo di Ujjain, monsignor Sebastian Vadakel, ha raggiunto un’intesa con il governo locale affinché la diocesi possa offrire vari servizi in occasione della festività induista (‘Kumbha’ significa recipiente o urna, e ‘Mela’ equivale a festa), il cui evento principale sono le tre grandi abluzioni rituali nel fiume Kshipra, alle quali dovrebbero partecipare circa 20 milioni di pellegrini da tutta l’India. La diocesi cattolica ha messo a disposizione un dispensario ben fornito che garantisce cure gratuite ai pellegrini nei trenta giorni della festa, con suore di varie congregazioni - dottoresse o infermiere professionali - che si prestano volontariamente ad esercitare queste attività. La diocesi sta inoltre proponendo un programma per rendere più consapevole la popolazione su alcuni temi sociali come salute, miglioramento delle condizioni di vita femminili, istruzione delle ragazze, matrimoni tra minori, dipendenza da droghe, ritardi mentali e disabilità fisiche. Una trentina di seminaristi provenienti da vari diocesi dell’India stanno prendendo parte alla festività come volontari; una guida sulla manifestazione, pubblicata in inglese e hindi dal seminario maggiore di Ruhalaya, è stata diffusa per l’occasione e quattro istituti scolastici diocesani sono stati messi a disposizione del governo locale per fornire ospitalità ai pellegrini. Il vescovo di Ujjain ha detto di sperare che la collaborazione instaurata in occasione di questo ‘Khumba Mela’ - che si svolge ogni tre anni a rotazione nelle quattro città di Hardwar, Ujjain, Nasik e Allahabad - fornisca alla Chiesa un’opportunità di dialogo con la comunità induista. Per i seguaci di questa religione, il pellegrinaggio al ‘Khumba Mela’, se non garantisce la liberazione definitiva dal ciclo delle rinascite, ha almeno la capacità di influire sul karma (destino, ruota delle successive incarnazioni), per determinare una rinascita più felice in una condizione superiore.