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India: a Morte Chi Produce Medicinali Falsi
Il consiglio dei ministri di New Delhi ha approvato un provvedimento per introdurre la pena di morte per chi produce medicinali falsi. L’estrema misura vuole porre un freno al dilagante problema dei farmaci contraffatti che causano numerosi decessi in India e minano il fiorente mercato farmaceutico nazionale. Ogni anno l’India produce medicine per 200 miliardi di rupie (4,2 miliardi di dollari), con un incremento annuale del 10 per cento. Si stima che i farmaci contraffatti sottraggano tra il 10 e il 15 percento degli introiti. “E’ un crimine commesso per pura avidità e non merita nessuna indulgenza” ha affermato la ministra della sanità e portavoce del consiglio Sushuma Swraj, in risposta a chi contestava la durezza del provvedimento. Si sospetta che una medicina su cinque sugli scaffali delle farmacie indiane - dagli sciroppi per la tosse agli antibiotici agli antitubercolari- contengano placebi, polvere di gesso o una scarsa quantità di principi attivi; sono quindi inefficaci, e i malati li assumono inutilmente vedendo le loro condizioni di salute peggiorare. Quattro mesi fa una commissione medica governativa sollevò il problema e propose la pena di morte per i produttori di farmaci falsi. Per diventare legge dello Stato il decreto del consiglio dei ministri ha bisogno dell’approvazione del Parlamento, ma gli analisti ritengono che molto probabilmente verrà confermato malgrado le prevedibili proteste dei gruppi per la tutela dei diritti umani. Nel gennaio 2003 l’International Federation of Pharmaceutical Manufacturers Association aveva sottolineato che solo 4mila dei circa 20mila farmaci prodotti in India hanno ottenuto una registrazione ufficiale. Secondo i dati forniti dalla commissione Mashelkar, istituita per studiare il problema, il 9 per cento dei campioni farmaceutici esaminati in India tra il 2002 ed il 2003, erano di qualità scadente e lo 0,3 per cento erano falsi. Gli esperti sottolineano che la mancanza in India di un appropriato sistema di controllo ed ispezione sulla produzione di medicinali. Il sospetto è che in questo traffico illecito siano coinvolte anche alcune delle stesse case farmaceutiche che confezionano le medicine di qualità.