sab, 10 maggio 2025

Notizie

In Crescita le Truffe a Tavola: Frodi e Sofisticazioni Alimentari

Sequestrati vini al fertilizzante, tonni all'istamina, carni "dopate" e latte rigenerato con acqua ossigenata
Sono sempre di più i casi di alimenti importati da Paesi extra Ue, venduti sui banchi con falsi nomi. Arrivano nel piatto di casa tonno all’istamina o cozze allevate in acque nere e nel bicchiere vino al fertilizzante con etichette contraffatte. È da brivido il secondo rapporto sulle frodi alimentari, presentato questa mattina a Roma da Legambiente e dal Movimento in difesa del cittadino, realizzato con il contributo finanziario del ministero delle Attività produttive. Nel regno della buona cucina dilagano adulterazioni, sofisticazioni, contraffazioni e frodi. «Il rapporto registra fenomeni in preoccupante crescita – dice Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino – come l’importazione clandestina di prodotti alimentari di cui ignoriamo provenienza, metodi di coltivazione, allevamento e trattamento».
Rapporto truffe a tavola 2005:
Le irregolarità riscontrate
Abuso della denominazione protetta da parte di prodotti comuni e uso illecito della denominazione da parte di prodotti non certificati sono le irregolarità più diffuse scoperte dall’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche agricole: 24.846 ispezioni nel 2004 che hanno portato a 442 sequestri per un valore di 9,91 milioni di euro, il 62,4% in più rispetto al 2003. Sul fronte degli Ogm dai controlli sono risultati irregolari il 3,5% dei campioni di mais, il 3,3% di quelli di soia. Dal rapporto emerge che il 23% dei prodotti ortofrutticoli freschi sui banchi manca di etichettatura, il 4% riporta indicazioni mendaci, il 73% incomplete. Le irregolarità di concentrano nel Sud: il 59% si registrano, infatti, nel Mezzogiorno, il 35% nel Centro Italia, il 6% al Nord. Le irregolarità interessano più i mercati rionali (69%), che la grande distribuzione (26%) e l’ingrosso (5 per cento). «Con la sua grande espansione – sottolinea Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente – l’agroalimentare attira gli appetiti della criminalità che cerca di lucrare sulla salute delle persone, che sono però diventate più attente e esigenti, premiando, di fatto, quei prodotti di cui riconoscono la provenienza e la cura nella preparazione». Dalle operazioni dell’Arma dei carabinieri, condotte dal reparto specializzato dei Nas, in quasi 38mila ispezioni sono state registrate 4.474 infrazioni penali, sequestrate merci per oltre 101 milioni di euro, chiuse 925 strutture per motivi di salute pubblica e sequestrate 360. I controlli su carni e allevamenti hanno registrato sequestri di merce per la cifra record di 81 milioni di euro. Le infrazioni più diffuse sono risultate la mancanza di adeguata certificazione sanitaria degli animali, l’etichettatura incompleta o la carenza delle autorizzazioni necessarie per la macellazione. In forte aumento le infrazioni penali su latte e derivati. Le oltre 3mila ispezioni condotte hanno messo in luce 1.240 infrazioni penali, contro le 261 del 2003. «Numerosi i casi relativi al rischio diossina – sottolinea il rapporto – per i prodotti derivati da animali allevati illegalmente nelle zone contaminate del casertano». In forte calo, invece, infrazioni, segnalazioni e sequestri per mangimi e prodotti zootecnici. Dati preoccupanti per i prodotti ittici dove mitili e pesci mal conservati o allevati in acque inquinate hanno causato molti casi di enterite fra i consumatori. Non confortanti i dati sulla ristorazione: i Nas hanno accertato 1.211 infrazioni penali, 9.488 amministrative, hanno segnalato all’autorità giudiziaria 5.828 persone, sottoponendo a sequestro 127 strutture e 364 a chiusura per motivi di sicurezza pubblica. Il valore delle merci sequestrate è stato di oltre un milione e mezzo di euro.
I casi eclatanti Una signora bolognese ha tentato di preparare un risotto con un carciofo “incendiario”, che ha preso fuoco a contatto con il coltello. La causa? Un trattamento con fitofarmaci troppo arricchiti di azoto. Un pensionato trentino golosissimo di confetti, si è trovato in bocca un molare di porcellana, ovviamente non suo. Vino a base di fertilizzante e zucchero, proveniente dalla Puglia, è stato sequestrato a Cuneo, mentre in Campania si vendevano migliaia di bottiglie di falsa Falangina. Nel bolognese carni d’allevamento sono state “dopate” con sostanze pericolose, con un vero e proprio traffico di farmaci per gonfiare bovini e suini. Non è mancato il latte alla diossina con 5 allevamenti sequestrati a Castel San Giorgio e nel Sannio o quello rigenerato con acqua ossigenata e sale scoperto dai carabinieri dei Nas di Cremona e Milano Forti i rischi per i consumatori di prodotti ittici, che, convinti di acquistare pesce catturato la notte nell’Adriatico o nel Tirreno si sono portati a casa spigole e orate greche, totani del Pacifico, razze australiane, gamberi e scampi turchi, cozze spagnole, nordafricane e cilene. Pesce spesso congelato, “ringiovanito” dal ghiaccio e rinfrescato a forza di secchiate d’acqua. Aumentano i prodotti importati da Paesi extra Ue, immessi in commercio sotto falso nome. Qualche esempio: pesce cinese venduto come “bianchetto” nostrano, clementine spagnole spacciate per made in Italy, funghi asiatici etichettati come "carboncelli" italiani, pompelmi del Nord Africa trattati in superficie con prodotti tossici, tonno “fresco” proveniente dall’Indonesia con istamina a livelli di dieci volte superiori a quelli consentiti. Riesploso il caso del Sudan 1, il colorante vietato dall’Unione europea perché ritenuto cancerogeno e dannoso per la salute e trovato nel ketchup di una notissima ditta alimentare, nella polvere di peperoncino piccante proveniente dall'India e in spezie, sughi, salumi e paste.
Fonte primaria: Il Sole 24 ore

Scheda dettagli:

Data: 19 luglio 2005
Fonte/Casa Editrice: CFA Monferrato
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

© 1998-2025 Spiritual - Tutti i diritti sono riservati. Spiritual® e Spiritual Search® sono marchi registrati. La riproduzione anche parziale dei contenuti di Spiritual è vietata. Spiritual non è in alcun modo responsabile dei contenuti inseriti dagli utenti, né del contenuto dei siti ad essi collegati.
Società editrice: Gruppo 4 s.r.l. Codice Fiscale, Partita IVA, Reg. Imp. PD 02709800284 - IT - E.U.
E-mail: informa@spiritual.it

Engineered by Gruppo 4 s.r.l.