La sola via che potrà condurre alla pace in Terra Santa è quella "che porti a un tavolo di confronto comune e a uno Stato palestinese istituzionalizzato e riconosciuto con cui interloquire". Al dialogo e al reciproco riconoscimento non ci sono alternative.
E' il pensiero espresso stamane, a Roma, dal rabbino Elio Toaff, che per cinquant'anni ha guidato la comunità ebraica più antica d'Occidente. Uno Stato palestinese organizzato ed un tavolo di negoziato sono dunque, per l'ex rabbino capo di Roma, le uniche condizioni che aiutano il faticoso processo di pace in Medio Oriente. "Spero con tutto il cuore nella pace in Terra Santa – ha detto Toaff, intervenendo al convegno dell'Opera romana pellegrinaggi sul "Creato, santuario di Dio" – Tanti nel mondo stanno operando per la pace. Ma è anche vero che esistono interessi di tanti Stati che nulla hanno a che fare con Israele".
Il rabbino ha ringraziato Giovanni Paolo II per l'impegno nel dialogo ebraico-cristiano ed ha ricordato alcuni episodi significativi della sua vita. Durante la guerra, quand'era rabbino ad Ancona, Toaff venne, ad esempio, salvato dal parroco della Chiesa del Gesù, tale don Bernardino, che lo nascose in canonica, impedendone la cattura da parte dei tedeschi.