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Il Fumo Uccide: gli "Avvertimenti" Sui Pacchetti Servono a Qualcosa?
Chiunque prenda in mano un pacchetto di sigarette, non può evitare di leggere minacciose ed enormi scritte nere che allertano sui rischi correlati all'azione che si sta per compiere. Ma queste scritte servono? La Doxa ha condotto un'indagine su un campione di oltre 3000 italiano over 15. Ecco i risultati:
La frase che rimane più impressa è "Il fumo uccide", ricordata dallì80% degli intervistati. I più colpiti dal triste proclama sono i giovani, i fumatori tra i 15 e i 24 anni. Ma mettendo da parte la questione delle prestazioni mnemoniche, quanti degli intervistati modificano le loro abitudini grazie alla frase? Ben pochi, soprattutto tra i giovani, tanto impressionati a livello verbale. Tra i fumatori, il 10% ha tentato di smettere o ridurre, avendo letto le scritte. Ma all'interno della fascia dei giovani, solo il 7,6% dei fumatori si è fatto condizionare da esse.
Dopo "il fumo uccide", le frasi più impresse in memoria sono "il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno"(47%), "può provocare il cancro ai polmoni" (circa il 44%), "In gravidanza fa male al bambino" (35%) e invecchia la pelle (30%).
Dove non può la persuasione linguistica, può quella economica? Nemmeno: l'aumento del prezzo delle sigarette ha funzionato come deterrente. La maggioranza del campione considera inutile la misura, e solo il 10% la ritiene efficace.
La frase che rimane più impressa è "Il fumo uccide", ricordata dallì80% degli intervistati. I più colpiti dal triste proclama sono i giovani, i fumatori tra i 15 e i 24 anni. Ma mettendo da parte la questione delle prestazioni mnemoniche, quanti degli intervistati modificano le loro abitudini grazie alla frase? Ben pochi, soprattutto tra i giovani, tanto impressionati a livello verbale. Tra i fumatori, il 10% ha tentato di smettere o ridurre, avendo letto le scritte. Ma all'interno della fascia dei giovani, solo il 7,6% dei fumatori si è fatto condizionare da esse.
Dopo "il fumo uccide", le frasi più impresse in memoria sono "il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno"(47%), "può provocare il cancro ai polmoni" (circa il 44%), "In gravidanza fa male al bambino" (35%) e invecchia la pelle (30%).
Dove non può la persuasione linguistica, può quella economica? Nemmeno: l'aumento del prezzo delle sigarette ha funzionato come deterrente. La maggioranza del campione considera inutile la misura, e solo il 10% la ritiene efficace.