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Il cervello più efficiente non è sempre il più grande
Uno studio condotto da Nature Neuroscience conferma quello che sospettavamo: non è la dimensione del cervello la chiave per un intelletto vincente, ma la sua struttura.
Il fatto che i nostri antenati preistorici come l'Homo Erectus avessero un cervello notevolmente più piccolo del nostro attuale può essere collegato ai minori rischi durante il parto, e alle necessità energetiche decisamente maggiori che il funzionamento di un cervello grande impone.
Sembra invece che l'elemento decisivo, in grado di influenzare definitivamente la qualità dell'intelletto, risieda in un gruppo di 600 proteine che si trovano nelle sinapsi, ovvero nei collegamenti tra una cellula e l'altra del cervello.
Paragonando le sinapsi di esseri viventi diversi la differenza intellettuale segue fedelmente la presenza di queste proteine. I tempi - sinistramente recenti - in cui la scienza decretava la superiorità dell'uomo sulla donna in base alla differenza di circonferenza cranica, questa volta potrebbero essere del tutto superati.
Il fatto che i nostri antenati preistorici come l'Homo Erectus avessero un cervello notevolmente più piccolo del nostro attuale può essere collegato ai minori rischi durante il parto, e alle necessità energetiche decisamente maggiori che il funzionamento di un cervello grande impone.
Sembra invece che l'elemento decisivo, in grado di influenzare definitivamente la qualità dell'intelletto, risieda in un gruppo di 600 proteine che si trovano nelle sinapsi, ovvero nei collegamenti tra una cellula e l'altra del cervello.
Paragonando le sinapsi di esseri viventi diversi la differenza intellettuale segue fedelmente la presenza di queste proteine. I tempi - sinistramente recenti - in cui la scienza decretava la superiorità dell'uomo sulla donna in base alla differenza di circonferenza cranica, questa volta potrebbero essere del tutto superati.