Una nuova ricerca afferma che le persone con un credo religioso vivono più a lungo di chi è ateo o agnostico.
Per gli autori la differenza potrebbe essere dovuta a un insieme di fattori come l’appartenenza a una rete sociale, la regolarità di pratiche di sollievo dallo stress, l’astensione da abitudini malsane. La pratica religiosa infatti va spesso di pari passo con una partecipazione attiva a gruppi e progetti sociali, cosa che aiuta a combattere la solitudine - uno dei maggiori fattori che incidono negativamente sulla longevità.
Per lo studio, un team di docenti dell’Università dell’Ohio ha analizzato i necrologi di più di 1500 persone da tutti gli USA per ottenere un quadro di come le abitudini abbiano un effetto sulla durata della vita. I dati comprendevano appartenenze religiose, stato civile, attività, hobbies e abitudini che possono favorire o danneggiare la salute, cose di solito non rilevate dai dati anagrafici.
Secondo gli autori lo studio fornisce prove esaustive del fatto che ci sia un nesso tra partecipazione religiosa e durata della vita.