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Haven, Tutti Assolti. la Sentenza è Definitiva
L'ennesimo disastro ambientale rimasto impunito
Fonte primaria: I Misteri d'Italia
E' diventata definitiva la sentenza d'appello che due anni fa aveva assolto gli armatori della Haven, la petroliera cipriota esplosa e affondata al largo di Arenzano il 14 aprile del 1991 con il suo carico di 50 mila tonnellate di greggio.
La Cassazione ha infatti respinto il ricorso della procura generale di Genova che aveva chiesto l'annullamento della sentenza con rinvio degli atti ad altro giudice.
I giudici della corte d'appello di Genova, l'11 marzo 2000 avevano assolto gli armatori, Loucas Ioannou Hadji e suo figlio Stelios, difesi dagli avvocati Raimondo e Mordiglia, dall'accusa di omicidio colposo plurimo (nell'incidente erano morti il comandante e quattro marinai della nave) e di disastro colposo.
Nei loro confronti la pubblica accusa aveva chiesto invece la condanna ad oltre 7 anni di reclusione.
Il ricorso, presentato in cassazione dal sostituto procuratore generale, Luigi Cavadini Lenuzza, si basava sul presunto vizio di motivazione sulla valutazione delle perizie, riferendosi, in particolare, al fatto che la corte aveva travisato l'interpretazione del filmato girato sul luogo del disastro.
Il sostituto PG aveva sottolineato che, secondo un filmato girato dalla Agip-Saipem 14 giorni dopo l'incidente, le valvole della cisterna 3 di destra e di sinistra della petroliera erano aperte e non chiuse, come avevano sostenuto i periti d'ufficio in base alle immagini subacquee riprese nel gennaio del 1999.
Si conclude in questo modo, nella più assoluta impunità, uno dei più gravi disastri ecologici, causato da una petroliera, mai avvenuto nel Mediterraneo.
Fonte primaria: I Misteri d'Italia
E' diventata definitiva la sentenza d'appello che due anni fa aveva assolto gli armatori della Haven, la petroliera cipriota esplosa e affondata al largo di Arenzano il 14 aprile del 1991 con il suo carico di 50 mila tonnellate di greggio.
La Cassazione ha infatti respinto il ricorso della procura generale di Genova che aveva chiesto l'annullamento della sentenza con rinvio degli atti ad altro giudice.
I giudici della corte d'appello di Genova, l'11 marzo 2000 avevano assolto gli armatori, Loucas Ioannou Hadji e suo figlio Stelios, difesi dagli avvocati Raimondo e Mordiglia, dall'accusa di omicidio colposo plurimo (nell'incidente erano morti il comandante e quattro marinai della nave) e di disastro colposo.
Nei loro confronti la pubblica accusa aveva chiesto invece la condanna ad oltre 7 anni di reclusione.
Il ricorso, presentato in cassazione dal sostituto procuratore generale, Luigi Cavadini Lenuzza, si basava sul presunto vizio di motivazione sulla valutazione delle perizie, riferendosi, in particolare, al fatto che la corte aveva travisato l'interpretazione del filmato girato sul luogo del disastro.
Il sostituto PG aveva sottolineato che, secondo un filmato girato dalla Agip-Saipem 14 giorni dopo l'incidente, le valvole della cisterna 3 di destra e di sinistra della petroliera erano aperte e non chiuse, come avevano sostenuto i periti d'ufficio in base alle immagini subacquee riprese nel gennaio del 1999.
Si conclude in questo modo, nella più assoluta impunità, uno dei più gravi disastri ecologici, causato da una petroliera, mai avvenuto nel Mediterraneo.