Un dipendente haitiano del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), rapito mercoledì nella sua abitazione, è stato ritrovato morto ieri a Port-au-Prince: lo ha dichiarato all’agenzia ‘Afp’ Wolde Saugeron, un portavoce dell’organizzazione umanitaria. Il corpo della vittima è stato ritrovato a Carrefour, nel sud della capitale. A Port-au-Prince si susseguono da ormai un anno e mezzo – dalla caduta dell’ex presidente Jean Bertrand Aristide (febbraio 2004) – omicidi a catena e rapimenti. Martedì scorso, 24 ore prima del rapimento del dipendente della Cicr assassinato, un altro operatore della Croce rossa era stato rapito e liberato dopo poco grazie all’intervento dei caschi blu della Minustah, la Missione di pacificazione dell’Onu a Haiti. Secondo un rapporto della Cicr dello scorso aprile, Haiti “è in preda a una crisi umanitaria cronica dovuta a un misto di instabilità politica, violenza e ricorrenti catastrofi naturali”. Il rapporto sottolinea la presenza nel Paese di molti gruppi armati, distinti in bande criminali, gruppi politicizzati e appartenenti alle ex forze armate. Elezioni amministrative e politiche sono previste per il prossimo autunno.