La violenza rischia di condizionare fortemente l’esito delle elezioni generali di domenica in Guatemala: è l’allarme lanciato da Amnesty International in una nota dffusa dalla sua sede di Londra. “I cittadini, i candidati, le persone incaricate di divulgare informazioni sull’andamento della chiamata alle urne potrebbero rischiare la vita semplicemente esercitando il loro diritto a votare o a svolgere la loro professione” afferma Amnesty. Secondo la nota organizzazione a difesa dei diritti umani, nel corso del periodo pre-elettorale sono stati registrati almeno cento casi di “minacce e intimidazioni” nei confronti di attivisti e osservatori, oltre a 21 omicidi di matrice politica e attacchi a giornalisti. L’ondata di violenza “non solo ha eliminato fisicamente alcuni candidati, minando la campagna elettorale degli altri, ma è chiaramente stata usata perché venga sostenuto un candidato specifico o favorita l’astenzione”. Gli osservatori sono esortati “a restare in allerta di fronte alla minaccia di brogli”. Domenica i guatemaltechi si recheranno alle urne per scegliere presidente, vice presidente, 158 deputati al Congresso, 20 al Parlamento centroamericano (Parlacen) e 331 amministratori comunali.