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Giorni brevi, meno luce
I giorni che si accorciano visibilmente possono farci sentire giù di morale.
Il SAD (Seasonal Affctive Disorder), ovvero disturbo emotivo stagionale, è un problema dell’umore che porta episodi depressivi associati al variare della quantità di luce dettata dalla stagione. I biologi pensano che poiché gli organismi viventi si sono evoluti per cambiare stagionalmente, può essere normale per le persone subire delle variazioni dei ritmi biologici, come anche del sonno o dell’appetito.
Il SAD è stato identificato per la prima volta negli anni ’80. Nei dieci anni successivi i ricercatori sono riusciti a capirne qualcosa di più e a mettere a punto una terapia relativamente semplice, che fa uso di luci molto forti.
I ricercatori hanno ipotizzato che la sua tipica comparsa nei mesi invernali abbia a che fare con la ridotta esposizione alla luce solare. L’ovvio passo successivo è stato quindi di alzare artificialmente l’intensità di luce a disposizione delle persone per renderlo simile a quello esterno. E ha funzionato.
La fototerapia, con esposizioni mattutine a luci artificiali di 10-20 volte più brillanti di quelle consuete, sembra anche in grado di alleviare la depressione.
Il SAD (Seasonal Affctive Disorder), ovvero disturbo emotivo stagionale, è un problema dell’umore che porta episodi depressivi associati al variare della quantità di luce dettata dalla stagione. I biologi pensano che poiché gli organismi viventi si sono evoluti per cambiare stagionalmente, può essere normale per le persone subire delle variazioni dei ritmi biologici, come anche del sonno o dell’appetito.
Il SAD è stato identificato per la prima volta negli anni ’80. Nei dieci anni successivi i ricercatori sono riusciti a capirne qualcosa di più e a mettere a punto una terapia relativamente semplice, che fa uso di luci molto forti.
I ricercatori hanno ipotizzato che la sua tipica comparsa nei mesi invernali abbia a che fare con la ridotta esposizione alla luce solare. L’ovvio passo successivo è stato quindi di alzare artificialmente l’intensità di luce a disposizione delle persone per renderlo simile a quello esterno. E ha funzionato.
La fototerapia, con esposizioni mattutine a luci artificiali di 10-20 volte più brillanti di quelle consuete, sembra anche in grado di alleviare la depressione.