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Giornata del Dialogo Cristiano-Islamico: Moschee Aperte e Gesti di Fiducia
“Il dialogo cristianoislamico va considerato come segno, per quanto contraddittorio, di speranza per il futuro. Sarebbe sbagliato e ingeneroso se il pesante clima politico odierno e l'intransigenza generalizzata quanto pervasiva ci facessero dimenticare che tra cristianesimo e islam non si danno solo diffidenze o conflitti potenziali, ma pure (già oggi) esperienze d'apertura e fiducia reciproca: le buone pratiche in tal senso, fortunatamente, non mancano”: lo scrive Brunetto Salvarani, direttore di Cem-Mondialità di Carpi, nella “Lettera alle donne e agli uomini che Dio ama, in occasione della Quarta Giornata ecumenica del dialogo cristianoislamico” che ricorre oggi. L’iniziativa, nata nel novembre 2001 dopo gli attentati terroristici di New York da un gruppo di cristiani di diverse confessioni, responsabili di ordini missionari, monaci, islamologi, intellettuali, ha portato alla proclamazione di una Giornata da dedicare al dialogo interreligioso, e soprattutto cristianoislamico, con un centinaio di iniziative in tutta la penisola, l’operazione “moschee aperte”, più di mille adesioni personali e collettive raccolte. “E soprattutto la sensazione che la strada intrapresa fosse inevitabile quanto attesa” scrive Salvarani, ricordando l'invito al digiuno per la pace di Giovanni Paolo II nel dicembre 2001 durante la guerra in Afghanistan. “In una fase che viene sempre più percepita come un’anteprima di uno scontro finale tra occidente cristiano e islam – aggiunge nel suo ‘messaggio’ - dovrebbe pure far notizia il fatto che, spontaneamente e senza particolari benedizioni dall’alto, una tradizione del genere abbia già messo radici, dimostrando il bisogno diffuso di dialogare. Che, in questi giorni, molte moschee e centri islamici vengano aperti a chiunque per la cerimonia della rottura del digiuno. Che la gente scenda in piazza, anche senza la prospettiva di finire sulla televisione locale. Che si facciano dibattiti e incontri tra cristiani e musulmani. Che centinaia di persone continuino a sottoscrivere l’appello al dialogo, nonostante la nostra struttura organizzativa sia quanto mai povera e priva di mezzi. Penso, probabilmente con qualche ingenuità, che tutto ciò dovrebbe incuriosire…”. Alla Giornata del dialogo cristiano-islamico – che anche quest’anno coincide con l’ultimo venerdì di Ramadan - aderiscono oltre un centinaio di associazioni, tra cui anche dal mondo missionario come i saveriani, la Emi (Editrice missionaria italiana), Mosaico di pace. Il calendario prevede iniziativa in tutta Italia, tra cui la visita a moschee. La comunità islamica veneta - solo per fare un esempio tra i tanti – oggi dalle 18.30 in varie province della regione aprirà le porte dei centri culturali islamici al pubblico Italiano “per rompere il digiuno con una cucina tradizionale”, come ha spiegato il Vice Presidente del Consiglio Islamico di Verona Mohamed Guerfi in una comunicazione al sito ‘il dialogo’.