sab, 10 maggio 2025

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Filippine: Timidi Indigeni di un Isolotto Paradisiaco, Cacciati per Far Posto ai Turisti

Nella bellissima isola di Boracay, uno dei luoghi più ameni dell’arcipelago della Filippine, la popolazione indigena è trattata come ospite a casa propria. Molti sostengono che qui ci siano tra le spiagge più belle del mondo. Negli ultimi anni il posto è diventato una delle mete più ambite dai turisti, addirittura una ‘località esclusiva’. Una vera sfortuna per gli abitanti locali, una trentina di famiglie appartenenti all’etnia Atis, che con l’arrivo dei villeggianti filippini e stranieri ha dovuto progressivamente ‘farsi più in là’ per non disturbare. Ma ora la situazione si sta aggravando. Il governatore della provincia intende costruire una strada proprio attraverso il piccolo villaggio Atis. Lo riferisce alla Misna, Sonny evangelista corrispondente della rivista Popoli. Questo comporterete l’abbattimento dell’abitato e il trasferimento forzato della comunità tribale. Ad aiutare gli indigeni restano solo tre suore delle Figlie della Carità, che in questi giorni stanno facendo di tutto perché il mondo sappia di questa ingiustizia. Infatti, l’intenzione del governo locale è di trasferire gli abitanti del villaggio su un'altra isola, costringendoli non solo ad abbandonare le proprie case ma la loro stessa terra. "Siamo nati qui e qui riposano i nostri avi. Questo è l’unico posto che conosciamo", ha espresso la sua pena una donna di 47 anni che vive in una piccola capanna con i genitori e 8 bambini. "La nostra speranza è che decidano di trasferirci in qualche altra parte di Boracay", aggiunge. Gli Atis sono gente pacifica e umile che le nostre fonti descrivono come talmente timidi da non avere la forza di far valere i propri diritti. Da quando i primi vacanzieri e imprenditori arrivarono sull’isola questa popolazione indigena si è silenziosamente trasferita dalla costa alla zona montagnosa. Ma ora non è più permesso loro di stare neanche lì. "Secondo una legge del 1980 Borocay ed altre isole sono ‘riserve marine e zone turistiche’, pertanto è proibito l’acquisto di terra da parte di privati", racconta suor Cristita Valdez. "Ma oggi l’intera isola è in mano ai privati", denuncia la religiosa. Infatti, lo stesso governatore di Boracay accusa gli indigeni di occupare illegalmente una sua proprietà.
La popolazione Atis aspettando l’arrivo delle ruspe ha scritto una lettera alla presidente Gloria Macapal Arroyo chiedendole aiuto. "Come gli altri cittadini delle Filippine vogliamo godere del dono di Dio che è la terra, che Egli ha concesso a tutti, ricchi e poveri", si legge nella missiva di cui è stata inviata una copia anche la vescovo Francisco Claver, presidente della Commissione episcopale sui popoli indigeni. "Chiediamo soltanto un pezzetto di terra dove avere le nostre case e vivere tranquilli", insistono gli Atis vincendo la loro timidezza. Ma fino ad oggi l’appello non ha ricevuto risposta.

Scheda dettagli:

Data: 13 febbraio 2003
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Angeli e spiriti guida

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