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Filippine: Sacerdoti in Bicicletta per la Pace nel Sud
In bicicletta attraverso Mindanao per dire basta alle violenze che si ripetono da decenni in questa grande isola delle Filippine meridionali: è l’iniziativa intrapresa in questi giorni dal sacerdote redentorista Amado Picardal che, insieme con monsignor Romulo Valles, vescovo della locale diocesi di Kidapawan, e altri 23 esponenti ecclesiastici, è partito lunedì dell’Angelo da Davao City per un viaggio su due ruote di 21 giorni lungo un percorso di circa 2.000 chilometri. “Vogliamo portare un messaggio di vita e pace in una terra dove continua a dominare la cultura della morte e della violenza” ha detto padre Picardal, 52 anni, docente del Teologato di Sant’Alfonso dei redentoristi a Davao City, in un comunicato pervenuto alla MISNA. Il sacerdote, che aveva già realizzato una marcia della pace su due ruote ‘in solitario’ sei anni fa, si è poi rivolto “alle varie forze della società - governo, esercito e movimenti rivoluzionari – affinché rispettino la vita” e a “cristiani, musulmani e persone di buona volontà perché promuovano i valori dell’esistenza e lavorino per la pace”. Il religioso ha rivolto un invito sia al Milf (Fronte di liberazione islamico Moro), movimento ribelle islamico, sia al sedicente gruppo guerrigliero comunista, ancora attivo in varie parti del paese, a riprendere il processo di riconciliazione con il governo in un territorio in cui le vere radici del conflitto sono “povertà, disuguaglianza, ingiustizie e sfruttamento”. Il gruppo farà tappa in diversi piccoli centri e città di Mindanao, raccogliendo lungo il cammino altri sacerdoti ‘in bicicletta’, ma anche attivisti per la pace, ambientalisti e simpatizzanti dell’iniziativa, e celebrando la messa in ogni parrocchia dove sosteranno per la notte. La grande isola è abitata da una significativa presenza musulmana, nell’ambito della principale nazione a maggioranza cattolica dell’Asia, ed è teatro da decenni della rivolta separatista intenzionata a chiedere migliori condizioni di vita per un territorio ricco di risorse naturali eppure abitato in prevalenza da poveri.