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Farmaci Che Ammalano
Dovrebbero servire per curare, invece sono i principali responsabili delle intossicazioni nel nostro Paese: i farmaci rappresentano, infatti, il 34% delle 67.000 richieste di consulenza ricevute ogni anno nei centri antiveleno. Particolarmente a rischio sono i bambini (fra tutti i tipi di intossicazione, non solo legate ai medicinali, il 44% dei casi riguarda proprio i piccoli sotto i 5 anni, secondo dati pubblicati sul Bollettino Epidemiologico Nazionale dell' Istituto Superiore di Sanità).
Il recente caso della bimba di cinque anni di Benevento, morta probabilmente per shock anafilattico da antibiotico, ne è una tragica dimostrazione. “I farmaci - spiega Giovanni Biggio, presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF) - vanno utilizzati con prudenza, perché possono essere anche molto pericolosi. È importante fare prevenzione,prevenire potenziando la formazione degli operatori e la farmacovigilanza che deve tenere conto anche dell'età dei pazienti. Sarebbe necessaria una particolare attenzione per i bambini e gli anziani”. A tal proposito, la SIF ha attivato sul suo sito Internet un sistema per la segnalazione di effetti avversi che ha raccolto circa un milione di segnalazioni in un anno.
Per quanto riguarda le intossicazioni, dai dati raccolti al Centro Antiveleni di Milano - centro di riferimento nazionale a cui arriva circa il 60% delle richieste di consulenza tossicologica inoltrate a tutti i centri, presso cui è attivo un sistema informatizzato di rilevazione dei casi e che collabora con l'ISS - nel 2004, su 19.539 richieste di consulenza legate ai farmaci, risulta accidentale circa la metà dei casi (49%). E, tra questi, il 69% riguarda proprio bambini di età inferiore a 5 anni, mentre le intossicazioni legate a errori terapeutici sono risultate pari al 14%. Sotto accusa, per quanto riguarda i medicinali, soprattutto analgesici e anti-infiammatori (13%), ma anche: sedativi, ipnotici, antipsicotici e antidepressivi (10%); antistaminici (8%); ormoni (7%); antibiotici (6%); prodotti per la profilassi della carie dentaria (fluoro) (3%); antisettici (3%) e perfino i disinfettanti, classificati come prodotti parafarmaceutici, associati al 6% dei casi di intossicazione accidentale.
In generale, gli effetti collaterali dei farmaci - come improvvisi sanguinamenti, macchie, rossori o altri danni cutanei, ipotensione o ipoglicemia, tra i più comuni - spingono circa 400 italiani al giorno al ricovero in ospedale, come ha recentemente ricordato Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano. Tanti sono, secondo dati del Ministero della Salute, i ricoveri legati all'uso dei medicinali nel nostro Paese. Il problema, sottolinea il farmacologo, è che i farmaci da “strumento di salute” stanno diventando “beni di consumo”.
Basta guardare i numeri. In Italia, ha ricordato Garattini, ogni giorno il Servizio Sanitario Nazionale spende in farmaci circa 32 milioni di euro e gli italiani ne tirano fuori direttamente altri 17 milioni. E, sempre ogni giorno, circa 30mila informatori farmaceutici visitano dagli 8 ai 10 medici ciascuno. Per non parlare dei mass-media, che quasi ogni giorno annunciano qualche nuova scoperta, creando una attesa fra malati e familiari, “la quale purtroppo - ha detto Garattini - si traduce spesso in una delusione”.
Il recente caso della bimba di cinque anni di Benevento, morta probabilmente per shock anafilattico da antibiotico, ne è una tragica dimostrazione. “I farmaci - spiega Giovanni Biggio, presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF) - vanno utilizzati con prudenza, perché possono essere anche molto pericolosi. È importante fare prevenzione,prevenire potenziando la formazione degli operatori e la farmacovigilanza che deve tenere conto anche dell'età dei pazienti. Sarebbe necessaria una particolare attenzione per i bambini e gli anziani”. A tal proposito, la SIF ha attivato sul suo sito Internet un sistema per la segnalazione di effetti avversi che ha raccolto circa un milione di segnalazioni in un anno.
Per quanto riguarda le intossicazioni, dai dati raccolti al Centro Antiveleni di Milano - centro di riferimento nazionale a cui arriva circa il 60% delle richieste di consulenza tossicologica inoltrate a tutti i centri, presso cui è attivo un sistema informatizzato di rilevazione dei casi e che collabora con l'ISS - nel 2004, su 19.539 richieste di consulenza legate ai farmaci, risulta accidentale circa la metà dei casi (49%). E, tra questi, il 69% riguarda proprio bambini di età inferiore a 5 anni, mentre le intossicazioni legate a errori terapeutici sono risultate pari al 14%. Sotto accusa, per quanto riguarda i medicinali, soprattutto analgesici e anti-infiammatori (13%), ma anche: sedativi, ipnotici, antipsicotici e antidepressivi (10%); antistaminici (8%); ormoni (7%); antibiotici (6%); prodotti per la profilassi della carie dentaria (fluoro) (3%); antisettici (3%) e perfino i disinfettanti, classificati come prodotti parafarmaceutici, associati al 6% dei casi di intossicazione accidentale.
In generale, gli effetti collaterali dei farmaci - come improvvisi sanguinamenti, macchie, rossori o altri danni cutanei, ipotensione o ipoglicemia, tra i più comuni - spingono circa 400 italiani al giorno al ricovero in ospedale, come ha recentemente ricordato Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano. Tanti sono, secondo dati del Ministero della Salute, i ricoveri legati all'uso dei medicinali nel nostro Paese. Il problema, sottolinea il farmacologo, è che i farmaci da “strumento di salute” stanno diventando “beni di consumo”.
Basta guardare i numeri. In Italia, ha ricordato Garattini, ogni giorno il Servizio Sanitario Nazionale spende in farmaci circa 32 milioni di euro e gli italiani ne tirano fuori direttamente altri 17 milioni. E, sempre ogni giorno, circa 30mila informatori farmaceutici visitano dagli 8 ai 10 medici ciascuno. Per non parlare dei mass-media, che quasi ogni giorno annunciano qualche nuova scoperta, creando una attesa fra malati e familiari, “la quale purtroppo - ha detto Garattini - si traduce spesso in una delusione”.