L'Etiopia ha lanciato oggi l'ennesimo appello alla comunità internazionale affinché appoggi il rientro in Patria dell'obelisco di Axum. Il ministero dell'informazione etiope, attraverso un comunicato, ha chiesto a tutti coloro che ne hanno facoltà di esercitare una pressione "continua" sul governo italiano affinché il monumento - che si trova nel centro di Roma nei pressi della sede della Fao - ritorni al più presto al suo posto. Il governo etiope invita anche le autorità italiane a "mettere in pratica" quanto sottoscritto nei vari accordi che hanno scandito le tappe della pluriennale disputa tra Addis Abeba e Roma. "L'obelisco di Axum è un eredità di grande valore non solo per l'Etiopia e per l'Africa, ma anche per il mondo intero. Anche per questo utilizzeremo tutti i mezzi legali e diplomatici possibili per recuperare i tesori "saccheggiati", ha ricordato il ministero etiope. Intanto, il comitato internazionale per il rientro in Etiopia dell'obelisco ha reso noto nei giorni scorsi che per favorire il ritorno della stele sarà lanciata prossimamente un'apposita campagna, organizzata con il contributo dell'Oua, dell'Unesco e di altre organizzazioni internazionali. Portato in Italia dall'esercito fascista nel 1937 per celebrare i 15 anni della ‘marcia su Roma’, il monumento sarebbe già dovuto rientrare in Etiopia per essere rialzato nel cuore del Parco archeologico di Axum (nel nord del Paese), proprio di fronte alla chiesa di Maryam Sion - la basilica più importante del cristianesimo etiopico – e a fianco di quella riserva di acqua conosciuta come il Bacino della Regina di Saba. La sua restituzione era prevista nell’accordo firmato tra l'Italia e le Nazioni Unite il 15 settembre 1947. Dopo decenni, un’altra intesa bilaterale siglata nel 1997 aveva definito le procedure di restituzione e la legge di bilancio per lo stanziamento di un miliardo di lire dell'epoca per il pagamento delle spese di smontaggio e trasporto. Alto 24 metri e pesante 160 tonnellate, l'obelisco è fatto di roccia silicata simile al granito. In origine era una stele funeraria che venne poi divisa in tre parti per facilitarne il trasporto in Italia. È a sezione rettangolare ed è decorato con raffigurazioni di finestre e porte.