Notizie
Egitto: la Discriminazione Contro i Cristiani Continua
)L'articolo 3 della Costituzione egiziana del 1923 proclama l'uguaglianza di tutti gli egiziani di fronte alla legge, senza distinzione di razza, lingua o religione. Ma nella realtà le cose stanno ben diversamente. Il processo di islamizzazione del sistema giuridico egiziano ha avuto coronamento nel 1971 quando venne approvata, per decisione della Corte costituzionale, la disposizione secondo cui "l'islam è la religione di Stato e qualunque legge contraria all'islam è contraria alla Costituzione". Alcune modifiche sono state apportate a questo dispositivo nel 1980, in modo da garantire formalmente la libertà di coscienza. Ma un articolo del codice penale, che riguarda i reati di attentato all'unità nazionale o alla pace sociale, è spesso usato contro i musulmani che intendano convertirsi alla religione cristiana. In questi anni si sono moltiplicati gli arresti e i procedimenti giudiziari contro i convertiti. L'ultimo caso (denunciato a fine novembre da un'organizzazione copta americana) riguarda 22 cittadini egiziani. Ma la lista nera della polizia conterrebbe un altro centinaio di persone. Un impressionante elenco delle più frequenti discriminazioni è stato compilato da Sameh Fawzi, editorialista di Watani, giornale vicino alla Chiesa copta: "Nessun cristiano può ricoprire la carica di governatore, di rettore universitario o di preside di facoltà. Solo un ristretto numero di cristiani ricopre posti di responsabilità nella polizia. Il governo paga gli stipendi degli imam, ma non dei sacerdoti cristiani. L'Università Al-Azhar non accetta studenti cristiani. Le procedure per la costruzione di una chiesa sono molto più lente di quelle richieste per una moschea. La polizia ha impedito la costruzione di una chiesa anche in presenza dei regolari permessi edilizi. Il governo non prende posizione contro le violazione della libertà religiosa da parte di esponenti delle amministrazioni locali" (di Giuseppe Cafulli ©)