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Ecologia: 94 Milioni di Ettari di Foreste in Meno nell'Arco di un Decennio
Aumenta la deforestazione nelle aree tropicali, e dunque il taglio di foreste naturali, mentre la copertura forestale è in leggero aumento nei Paesi sviluppati. Secondo la Fao sono stati persi 94 milioni di ettari di foreste nell’ultimo decennio del ventesimo secolo: 130 milioni di ettari tra i Paesi in via di sviluppo, mentre in quelli sviluppati ne sono stati guadagnati 36 milioni dall'abbandono delle aree sfruttate ad uso agricolo. Secondo il World Resources Institute, il 40% delle foreste del mondo, considerando l’attuale trend, sparirà nei prossimi 10-20 anni. Lo denuncia l’ultimo rapporto dell’Earth policy, l’istituto americano diretto da Lester Brown. Secondo il rapporto, firmato da Janet Larsen, in questo periodo la perdita annuale di foreste naturali (le più importanti per la vita e la biodiversità), è stata di 16 milioni di ettari, il 94% dei quali nei Paesi tropicali, a causa della deforestazione e della conversione delle foreste naturali in aree destinate allo sfruttamento del legname. Le foreste mondiali coprono attualmente 3,9 miliardi di ettari, quasi un terzo della superficie delle terre emerse del mondo, escludendo l’Antartico e la Groenlandia. Sebbene grande, questa area è solo la metà di quella che esisteva all’alba dell’agricoltura, circa 11.000 anni fa. Secondo il rapporto dell’Earth policy la maggioranza delle foreste è più nel suo stato originario, essendo sempre meno quelle naturali in rapporto a quelle ripiantate dall’uomo. Nel mondo, solo 290 milioni di ettari di foresta sono protetti dal taglio, ma anche queste sono minacciate dallo sfruttamento illegale. Delle 200 aree mondiali ad alta diversità biologica, denuncia il rapporto dell’Earth policy, il 65% è vittima del disboscamento illegale, che ha provocato danni ai governi per circa 15 miliardi di dollari l’anno. La più grande perdita di foreste tropicali, sempre nell’ultimo decennio, l’ha subita il Brasile (23 milioni di ettari) mentre il Sud Africa ha perso 37 milioni di ettari. In Africa sono stati distrutti 52 milioni di ettari, di cui la metà in Sudan, Zambia e Repubblica Democratica del Congo. Migliore la situazione in Cina, dove una massiccia campagna di riforestazione ha comportato l’aumento di 1,8 milioni di ettari di foresta negli ultimi 10 anni. La causa primaria di deforestazione, secondo il rapporto, è il consumo del legno. Dal 1960, la produzione industriale globale di legname e cresciuta del 50%, fino a 1,5 miliardi di metri cubi, di cui i 4/5 appartengono a foreste primarie o secondarie. Quasi la stessa quantità, 1,8 miliardi di metri cubi, viene usata per il riscaldamento nei Paesi in via di sviluppo. Le foreste piantate coprono ora più di 187 milioni di ettari, meno del 5% dell’area totale coperta da foreste, e forniscono il 20% della produzione di legname attuale. “Piantagioni ben pianificate e gestite possono soddisfare pienamente le richieste di legname - sottolinea Janet Larsen - Purtroppo abbiamo visto nascere molte di queste piantagioni a discapito di foreste più antiche e varie. Le foreste “artificiali” sono assai lontane dallo svolgere le funzioni che erano affidate alle foreste secolari preesistenti, dove un numero di specie di età diverse giocava un particolare ruolo biologico. I processi dell'ecosistema vengono profondamente modificati ed impoveriti”. Un’indagine delle foreste mondiali basata sull’uso dei satelliti e condotta per conto dell’Unep (il Programma ambientale dell’Onu), insieme alla Nasa e al Geological Survey degli Stati Uniti, ha rilevato che l’80% delle foreste per gran parte intatte (quelle con una copertura vegetativa superiore al 40%) si trova in soli 15 Paesi. L’88% delle foreste largamente intatte sono scarsamente popolate. Secondo l’Earth policy, cruciale per la riduzione della perdita di foreste mondiali naturali è il reperimento di alternative energetiche a bassa innovazione tecnologica, l’aumento del riciclaggio e l’uso della carta riciclata per soddisfare la produzione di legname. La riduzione del consumo di legno vergine e basilare per salvare il regno degli alberi. I prodotti forestali certificati Fsc (Forest Stewardship Council) garantiscono la gestione sostenibile delle foreste, grazie a rigorosi standard ambientali e sociali. Nel mondo, l’Fsc ha certificato oltre 31 milioni di ettari di foresta in 56 Paesi. La copertura globale delle foreste è un indicatore di salute dell’intero pianeta. Secondo il rapporto dell’Earth policy, le molteplici funzioni delle foreste, (una foresta intatta e fondamentale per il ciclo dei nutrienti, la regolarizzazione del clima, la stabilizzazione del suolo, la ricchezza di vita, e l’offerta di opportunità ricreative) possono essere stimate in oltre 4.700 miliardi di dollari, un totale pari ad un decimo del prodotto lordo mondiale. Le foreste forniscono anche beni essenziali quali cibo, medicinali e una larga fascia di prodotti derivati dal legno.