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Eco-Crimini
La Commissione dell'Unione Europea ha proposto una direttiva “eco-crimini” con cui si prevedono sanzioni agli inquinatori di tutta Europa (dieci anni di reclusione e un milione e mezzo di multa le pene massime previste). Una strategia obbligatoria, visto che il 75% degli eco-reati ha carattere transnazionale. L'Italia, come anche Spagna, Francia, Cipro e altri Paesi del Mediterraneo, dovrà adeguarsi quando le nuove regole entreranno in vigore, nel 2008.
“Ci sono Stati che non puniscono affatto alcuni comportamenti eco-criminali”, ha detto il ministro Frattini, vicepresidente della Commissione UE, “succede che gli stessi comportamenti che in uno stato sono puniti fino a sei mesi, in altri fino a sei anni, e in altri non vengono puniti. Non possiamo permettere che gli ecocriminali trovino un porto sicuro in Europa dove rifugiarsi”. Tra le questioni più gravi per quanto riguarda l'Italia, vi è il deterioramento di habitat protetto che attualmente non è considerato reato.
Altri eco-reati molto diffusi sono il traffico illegale di rifiuti, l'abusivismo edilizio e le cave illegali, il traffico di animali e i furti di opere d'arte. Un giro d'affari che, solo in Italia, nel 2005 ha superato i 22 miliardi di euro e, secondo il bilancio del rapporto Ecomafia 2006 di Legambiente, ammonta a quasi 180 miliardi di euro dal 1994 ad oggi. “In Italia, le ecomafie hanno trovato terreno fertile e opportunità anche grazie ai condoni edilizi - dice Legambiente - sono state realizzate 31mila nuove costruzioni abusive nel 2005 e le 41mila del 2004: numeri inaccettabili per un paese civile”.
ELENCO DEGLI ECO-REATI
1) scarico, emissione o introduzione di una quantità di materiali o radiazioni ionizzanti nell'atmosfera, nel terreno o nell'acqua che provochino la morte o gravi lesioni a persone;
2) scarico di materiali o radiazioni che rischiano di provocare morte o lesioni o nuocciano alla qualità dell'aria, della terra o dell'acqua, della fauna o della flora;
3) trattamento, eliminazione, stoccaggio, trasporto, esportazione o importazione illecite di scorie pericolose;
4) sfruttamento di fabbriche dove si svolgono attività pericolose o sono immagazzinate sostanze pericolose;
5) trasferimento illegale di scorie a scopi di lucro in soluzione unica o in operazioni frazionate;
6) fabbricazione, trattamento, stoccaggio, uso, trasporto, esportazione, importazione illecite di materiali nucleari o altre sostanze radioattive pericolose;
7) possesso, cattura, uccisione, danneggiamento o commercio illecito di specie animali e vegetali protette o di parti di esse;
8) danneggiamento di habitat protetto;
9) commercio o uso illecito di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.
LE PENE
a) da 1 a 3 anni di carcere per le violazioni più gravi che abbiano provocato danni sostanziali alla qualità dell'aria, della terra, dell'acqua o della fauna e della flora;
b) da 2 a 5 anni se la violazione, con negligenza grave, ha provocato la morte o gravi lesioni a persone, siano state commesse deliberatamente o nel quadro di un'organizzazione criminale;
c) da 5 a 10 anni per le violazioni gravi e deliberate dei reati n. 2,3,4,5,6 e 7.
Le sanzioni pecuniarie vanno da 300.000 a 500.000 euro per i reati meno gravi, a 500.000-750.000 per quelli commessi deliberatamente o nell'ambito di organizzazioni criminali, fino a 750.000-1.500.000 per i più gravi.
“Ci sono Stati che non puniscono affatto alcuni comportamenti eco-criminali”, ha detto il ministro Frattini, vicepresidente della Commissione UE, “succede che gli stessi comportamenti che in uno stato sono puniti fino a sei mesi, in altri fino a sei anni, e in altri non vengono puniti. Non possiamo permettere che gli ecocriminali trovino un porto sicuro in Europa dove rifugiarsi”. Tra le questioni più gravi per quanto riguarda l'Italia, vi è il deterioramento di habitat protetto che attualmente non è considerato reato.
Altri eco-reati molto diffusi sono il traffico illegale di rifiuti, l'abusivismo edilizio e le cave illegali, il traffico di animali e i furti di opere d'arte. Un giro d'affari che, solo in Italia, nel 2005 ha superato i 22 miliardi di euro e, secondo il bilancio del rapporto Ecomafia 2006 di Legambiente, ammonta a quasi 180 miliardi di euro dal 1994 ad oggi. “In Italia, le ecomafie hanno trovato terreno fertile e opportunità anche grazie ai condoni edilizi - dice Legambiente - sono state realizzate 31mila nuove costruzioni abusive nel 2005 e le 41mila del 2004: numeri inaccettabili per un paese civile”.
ELENCO DEGLI ECO-REATI
1) scarico, emissione o introduzione di una quantità di materiali o radiazioni ionizzanti nell'atmosfera, nel terreno o nell'acqua che provochino la morte o gravi lesioni a persone;
2) scarico di materiali o radiazioni che rischiano di provocare morte o lesioni o nuocciano alla qualità dell'aria, della terra o dell'acqua, della fauna o della flora;
3) trattamento, eliminazione, stoccaggio, trasporto, esportazione o importazione illecite di scorie pericolose;
4) sfruttamento di fabbriche dove si svolgono attività pericolose o sono immagazzinate sostanze pericolose;
5) trasferimento illegale di scorie a scopi di lucro in soluzione unica o in operazioni frazionate;
6) fabbricazione, trattamento, stoccaggio, uso, trasporto, esportazione, importazione illecite di materiali nucleari o altre sostanze radioattive pericolose;
7) possesso, cattura, uccisione, danneggiamento o commercio illecito di specie animali e vegetali protette o di parti di esse;
8) danneggiamento di habitat protetto;
9) commercio o uso illecito di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.
LE PENE
a) da 1 a 3 anni di carcere per le violazioni più gravi che abbiano provocato danni sostanziali alla qualità dell'aria, della terra, dell'acqua o della fauna e della flora;
b) da 2 a 5 anni se la violazione, con negligenza grave, ha provocato la morte o gravi lesioni a persone, siano state commesse deliberatamente o nel quadro di un'organizzazione criminale;
c) da 5 a 10 anni per le violazioni gravi e deliberate dei reati n. 2,3,4,5,6 e 7.
Le sanzioni pecuniarie vanno da 300.000 a 500.000 euro per i reati meno gravi, a 500.000-750.000 per quelli commessi deliberatamente o nell'ambito di organizzazioni criminali, fino a 750.000-1.500.000 per i più gravi.