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Durban: Necessaria Strategia Nazionale per Combattere l'Aids
Si è conclusa ieri in Sudafrica la prima conferenza nazionale sull'Aids, che per quattro giorni ha raccolto a Durban scienziati e attivisti. Nonostante le polemiche e le accuse mosse al governo di Pretoria, i lavori si sono chiusi con l'invito rivolto al presidente sudafricano Thabo Mbeki a svolgere il ruolo di coordinatore di una strategia nazionale per combattere la malattia. Gli scienziati, pur evitando i toni polemici degli attivisti, hanno sottolineato l'urgenza di contenere la diffusione del virus, che uccide ogni giorno 600 sudafricani ed è stato contratto finora da 4,7 milioni di persone nel Paese. "Chiedo al capo di Stato di mettersi alla testa della nostra battaglia" ha detto il presidente dell'associazione dei medici sudafricani poco prima di chiudere la cerimonia. Ben diverso il tono utilizzato da Prudence Mabele, attivista sieropositiva, che nel suo infuocato discorso ha puntato il dito direttamente contro il governo del presidente Mbeki, raccogliendo l'ovazione di tutti i presenti: "Noi siamo pronti - ha detto la donna - . Sono una persona arrabbiata che non resterà in silenzio, dovete smettere di fare i vostri giochi politici sulla vita della gente". La polemica tra gli attivisti e il governo sudafricano è legata alla richiesta delle associazioni e dei medici di lanciare una campagna nazionale a base di farmaci antiretrovirali; gli stessi su cui Pretoria ha sollevato recentemente forti critiche. Le autorità sudafricane ritengono, infatti, che questi medicinali siano estremamente costosi e che sottraggano fondi al miglioramento del sistema sanitario. Il dibattito si era scaldato ulteriormente la scorsa settimana quando dal ministero della salute era stato annunciato che il nullaosta per l'utilizzo della Nevirapina - il farmaco che riduce la possibilità di trasmissione dell'Aids dalla madre ai figli - potrebbe essere ritirato se non saranno fornite prove certe della sua efficacia.