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Dio e Geografia: la Fede nel Mondo
Il Pontificio Consiglio per la Cultura ha presentato i risultati di un'indagine volta a chiarire come è vissuta l'idea di Dio a seconda della posizione geografica. Ecco sinteticamente i risultati:
In Nord America la percentuale di atei o agnostici è quasi nulla (appena lo 0,13%); in Brasile si è verificato, nell'ultimo cinquantennio, un fenomeno di allontanamento dalla chiesa Cattolica che ha coinvolto circa il 20% della popolazione, mentre, in contemporanea, si è assistito ad un rafforzamento delle nuove chiese pentecostali e vari altri movimenti religiosi, passati dallo 0% al 15%, e ad un incremento della schiera dei "non credenti" (quasi il 10% della popolazione). In Cile, la percentuale di non credenti oscillerebbe tra il 7 e il 9%.
Passando al continente asiatico, in Giappone i non credenti si attestano tra il 65% e il 70% ma ''difficilmente possono essere considerati atei nel senso occidentale della parola''. Nelle Filippine, con la stragrande maggioranza cristiana, si sta assistendo ad un ad una impressionante proliferazione di nuovi culti e sette, fondati per lo più da ex cattolici'.
In Europa la situazione è la seguente:
In Italia il 14% della popolazione si dichiara indifferente alla fede, e il 40% di questi indifferenti si dichiara ateo. La palma europea dell'ateismo va ai Paesi Bassi (54% della popolazione), seguiti da Belgio (37%) e Francia (43%). In Germania, solo il 4% della popolazione si dichiara "atea convinta", mentre il 25% sostiene di essere "aconfessionale". In Austria, la popolazione di chi non appartiene ad alcuna confessione, si aggira attorno al 12%. Per ciò che riguarda l'Europa dell'Est, in Ungheria, su 10 milioni di abitanti, solo 887 persone si dichiarano atee, mentre nella Repubblica Ceca circa la metà della popolazione si dichiara atea mentre in Romania glia tei non superano il 2 o 3 %, e sono per lo più persone anziane.
Oceania: In Australia la categoria ''no religion'' del censimento e' cresciuta dal 1961 al 2001, dallo 0,4% al 15,5%. Tale fenomeno di abbandono progressivo delle Chiese principali va visto nell' ottica di un crescente distacco dalle organizzazioni religiose, ma non dall'idea di Dio in se.
Quali i motivi della diffusa e progressiva secolarizzazione e indifferenza religiosa? Sicuramente sono molti e complessi. Il rapporto indica tra queste numerose ragioni, anche gli scandali che hanno recentemente visto coinvolti alcuni religiosi in episodi di pedofilia.
In Nord America la percentuale di atei o agnostici è quasi nulla (appena lo 0,13%); in Brasile si è verificato, nell'ultimo cinquantennio, un fenomeno di allontanamento dalla chiesa Cattolica che ha coinvolto circa il 20% della popolazione, mentre, in contemporanea, si è assistito ad un rafforzamento delle nuove chiese pentecostali e vari altri movimenti religiosi, passati dallo 0% al 15%, e ad un incremento della schiera dei "non credenti" (quasi il 10% della popolazione). In Cile, la percentuale di non credenti oscillerebbe tra il 7 e il 9%.
Passando al continente asiatico, in Giappone i non credenti si attestano tra il 65% e il 70% ma ''difficilmente possono essere considerati atei nel senso occidentale della parola''. Nelle Filippine, con la stragrande maggioranza cristiana, si sta assistendo ad un ad una impressionante proliferazione di nuovi culti e sette, fondati per lo più da ex cattolici'.
In Europa la situazione è la seguente:
In Italia il 14% della popolazione si dichiara indifferente alla fede, e il 40% di questi indifferenti si dichiara ateo. La palma europea dell'ateismo va ai Paesi Bassi (54% della popolazione), seguiti da Belgio (37%) e Francia (43%). In Germania, solo il 4% della popolazione si dichiara "atea convinta", mentre il 25% sostiene di essere "aconfessionale". In Austria, la popolazione di chi non appartiene ad alcuna confessione, si aggira attorno al 12%. Per ciò che riguarda l'Europa dell'Est, in Ungheria, su 10 milioni di abitanti, solo 887 persone si dichiarano atee, mentre nella Repubblica Ceca circa la metà della popolazione si dichiara atea mentre in Romania glia tei non superano il 2 o 3 %, e sono per lo più persone anziane.
Oceania: In Australia la categoria ''no religion'' del censimento e' cresciuta dal 1961 al 2001, dallo 0,4% al 15,5%. Tale fenomeno di abbandono progressivo delle Chiese principali va visto nell' ottica di un crescente distacco dalle organizzazioni religiose, ma non dall'idea di Dio in se.
Quali i motivi della diffusa e progressiva secolarizzazione e indifferenza religiosa? Sicuramente sono molti e complessi. Il rapporto indica tra queste numerose ragioni, anche gli scandali che hanno recentemente visto coinvolti alcuni religiosi in episodi di pedofilia.