sab, 02 agosto 2025

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Depressione: dal Buddismo la Nuova Terapia

Il nome MBCT sta per Mindfulness-based Cognitive Therapy. Suona tecnologico, sa di laboratorio e di camici bianchi. Ma si basa su alcune tecniche di meditazione insegnate dal buddismo.
E' la prima volta che una terapia di gruppo che ha come arma la parola riesce ad avere risultati migliori della terapia farmacologica. In passato ci si era avvicinati di molto a questo traguardo, ma ora il sorpasso è compiuto. L'era del farmaco come salvezza per chi soffre di depressione potrebbe davvero essere alla fine.
Lo studio è stato condotto da ricercatori canadesi e inglesi. Lo scopo delle sedute è di aiutare i pazienti a riconoscere e gestire la loro tendenza depressiva. Come dice uno dei partecipanti allo studio "Mi ha aiutato immensamente, mi ha dato la capacità di affrontare qualcosa che prima mi avrebbe prostrato, di attraversare la crisi e di riuscire a trovare una soluzione per poi proseguire il cammino".
La felice unione di antiche saggezze e nuove tecniche cognitive si rivela vincente. E con il MBTC vince anche quel senso di umanità del dolore, sia esso fisico o psicologico, che spesso la medicina riduce a un fattore da laboratorio chimico. Uno di quei casi in cui attingere dal meglio del passato ci mette in grado di affrontare il futuro.

Scheda dettagli:

Data: 2 dicembre 2008
Fonte/Casa Editrice: Spiritual

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