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Darfur: Aperti Corridoi Protetti, Operatori Umanitari non più Isolati
Due corridoi umanitari protetti sono stati aperti dalla missione delle Nazioni Unite in Sudan (Unamis) in accordo con le autorità locali per permettere la mobilità degli operatori umanitari che operano in Darfur occidentale e che di fatto erano ormai isolati da settimane a causa dell’insicurezza delle principali piste che collegano la capitale dello Stato, El Geneina, col resto della regione del Darfur. Lo hanno fatto sapere fonti Onu, precisando che grazie a un accordo con i capi di 45 comunità locali, l’Unamis ha riaperto le due principali vie di comunicazione che da Geneina si dirigono verso est, collegando la regione col resto del paese. Sono mesi ormai che responsabili delle agenzie Onu e delle organizzazioni non governative umanitarie attive in Darfur denunciano l’impossibilità di lavorare a causa della grave insicurezza sul terreno. Recentemente sono state le stesse Nazioni Unite ad ammettere che vaste aree del Darfur sono ormai da mesi “aree off-limits” a causa degli scontri tra ribelli e governo sudanese, degli attacchi delle milizie filogovernative o delle continue imboscate tese contro organizzazioni umanitarie e osservatori militari dell’Unione Africana (Ua). Nel Darfur occidentale, il personale umanitario per settimane non ha potuto lasciare la ‘capitale’ El Geneina per paura di attacchi ed è stato costretto a muoversi con aerei ed elicotteri. Secondo uno dei responsabili delle questioni umanitarie dell’Onu, questo clima di totale e costante insicurezza sta lasciando praticamente isolati circa 300.000 rifugiati alloggiati nei campi del Darfur Occidentale e 350.000 nel Darfur meridionale.