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Darfur: 30.000 Profughi Sulle Montagne del Jabel Marra
La presenza di almeno 30.000 profughi nelle aree montagnose nella regione del Jabel Marra (Darfur Centrale), isolate da mesi per i combattimenti, è stata contestata da operatori umanitari nella regione occidentale del Sudan. “Abbiamo contato circa 64.000 persone di cui la metà si sono uniti solo recentemente alla popolazione locale” per fuggire dagli scontri, ha detto il coordinatore per il Sudan del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), Paul Conneally. Si tratta solo di una parte dei profughi del Jabel Marra che “sulla base dei numero dei villaggi attaccati, potrebbero essere complessivamente 80-100.000” ha aggiunto Conneally, citato dalla rete d’informazioni dell’Onu, ‘Irin News’. A gennaio le organizzazioni umanitarie sono state costrette a lasciare quelle zone dopo la ripresa degli scontri tra i ribelli dell’Esercito di Liberazione Sudanese (Sla-m) e le forze governative e le milizie arabe (Janjaweed), considerate alleate di Khartoum. Da allora nessuna organizzazione ha ripristinato le attività in loco, ma la Croce rossa ha inviato alcune missioni di controllo che raggiungono le zone montagnose in sella a muli e cammelli. Da queste si è saputo che nel mese di marzo “ci sono stati sistematici e violenti combattimenti, in particolare con il coinvolgimento delle milizie arabe”. Gli ultimi attacchi si sono verificati nelle aree circostanti gli abitati di Pidoh e Diya. Gli inviati della Croce Rossa hanno inoltre constatato che i villaggi nel sudovest del Jabel Marra sono rimasti completamente tagliati fuori dagli aiuti. Fortunatamente, conclude Connelly, il raccolto del 2005 è stato piuttosto buono scongiurando così problemi di insufficienza di cibo, mancano invece beni di prima necessità coperte e materiale da cucina.