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Costa d'Avorio, le Foreste Stanno Scomparendo: da 16 Passano a 3 Milioni di Ettari
"Lo sfruttamento abusivo e illegale delle risorse forestali ivoriane - ha detto il segretario generale dell'Unione nazionale degli esperti idrici e forestali della Costa d'Avorio (Synatef-Ci), René Paul Gessler - continua nella maggior parte delle riserve del Paese" ed è di almeno 150 milioni di euro il danno annuale per l'economia del Paese. I proventi derivanti dal commercio del legname, seconda voce d'entrata nel bilancio, sono passati da quasi 200 milioni di euro del 1978 a poco più di 56: il calo si è accelerato e aggravato in seguito alla crisi politica cominciata il 19 settembre 2002 (con un tentativo di colpo di Stato) e la conseguente divisione del Paese a metà, la zona meridionale in mano al governo e quella centro-settentrionale controllata dagli ex-ribelli. "Un disastro imminente si sta consumando sotto i nostri occhi per il quale non si prendono provvedimenti" ha sottolineato Gessler durante la conferenza-stampa convocata per comunicare i risultati degli studi. Le critiche degli esperti sono rivolte in maniera trasversale tanto al governo, accusato di aver recentemente concesso alcune licenze di sfruttamento del legname in aree protette, quanto ai ribelli colpevoli di non tenere conto del fenomeno. Le foreste della Costa d'Avorio sono passate dai 16 milioni di ettari stimati nel 1960, quando il Paese ottenne l'indipendenza dalla Francia, ai circa tre milioni indicati da più recenti studi.