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Corea: Animali Torturati e Uccisi a Scopi Alimentari per Seguire Credenze Popolari
Giornata mondiale promossa dall’organizzazione per la difesa degli animali in Corea (IAKA-KAPS, www.koreananimals.org).contro la tortura e l’uccisione di cani e gatti a scopo alimentare. Manifestazioni si sono svolte in tutto il mondo: Gran Bretagna, Stati Uniti, Danimarca, Svezia, Olanda, Spagna, Messico, Australia…….
In Italia, la manifestazione del 12 marzo è stata organizzata dagli Animalisti Italiani-PeTA davanti all’Ambasciata della Corea del Sud a Roma, in Via Barnaba Oriani, per protestare contro il barbaro uso di consumare zuppa di cane (boshintang) che dovrebbe favorire la virilità, e succo di gatto (goyangi soju) che allevierebbe i dolori reumatici.
“Abbiamo chiesto un incontro all’Ambasciatore coreano, Song Yung Oh” – dichiara Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani-PeTA - “per consegnargli un drammatico filmato, che abbiamo proiettato nel corso della manifestazione davanti all’Ambasciata, che mostra i maltrattamenti, le sofferenze e le torture che gli animali subiscono in Corea per essere trasformati in cibo per i coreani e per i turisti occidentali. È vergognoso che a causa di credenze popolari milioni di animali vengano brutalmente torturati ed uccisi per essere mangiati. La zuppa di cane e il succo di gatto sono il frutto di sevizie criminali e di una morte orrenda, ottenuta mettendo sulla graticola i cani ancora vivi e bollendo i gatti, anche loro ancora vivi, in grandi pentole a pressione!”.
“Al Governo Coreano” – dichiara Ilaria Ferri, direttore cattività degli Animalisti Italiani-PeTA – “chiediamo l’immediata approvazione di leggi a tutela degli animali e la creazione di Santuari per accogliere gli animali abbandonati e maltrattati, mentre al Ministro della Salute chiediamo di vietare il consumo di carne di cane e di gatto. Gli occhi del mondo sono puntati sulla Corea: oggi abbiamo mostrato le atroci violenze che gli animali subiscono. Il boicottaggio dei prodotti coreani non si concluderà fino a quando il Governo non dimostrerà di avere molto più che l’intenzione di risolvere il problema: durante i recenti Campionati del Mondo di Calcio sono state fatte promesse mai mantenute!.
Nel nome della tradizione si commettono i crimini più atroci, come diceva Bernard Shaw”.
In Italia, la manifestazione del 12 marzo è stata organizzata dagli Animalisti Italiani-PeTA davanti all’Ambasciata della Corea del Sud a Roma, in Via Barnaba Oriani, per protestare contro il barbaro uso di consumare zuppa di cane (boshintang) che dovrebbe favorire la virilità, e succo di gatto (goyangi soju) che allevierebbe i dolori reumatici.
“Abbiamo chiesto un incontro all’Ambasciatore coreano, Song Yung Oh” – dichiara Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani-PeTA - “per consegnargli un drammatico filmato, che abbiamo proiettato nel corso della manifestazione davanti all’Ambasciata, che mostra i maltrattamenti, le sofferenze e le torture che gli animali subiscono in Corea per essere trasformati in cibo per i coreani e per i turisti occidentali. È vergognoso che a causa di credenze popolari milioni di animali vengano brutalmente torturati ed uccisi per essere mangiati. La zuppa di cane e il succo di gatto sono il frutto di sevizie criminali e di una morte orrenda, ottenuta mettendo sulla graticola i cani ancora vivi e bollendo i gatti, anche loro ancora vivi, in grandi pentole a pressione!”.
“Al Governo Coreano” – dichiara Ilaria Ferri, direttore cattività degli Animalisti Italiani-PeTA – “chiediamo l’immediata approvazione di leggi a tutela degli animali e la creazione di Santuari per accogliere gli animali abbandonati e maltrattati, mentre al Ministro della Salute chiediamo di vietare il consumo di carne di cane e di gatto. Gli occhi del mondo sono puntati sulla Corea: oggi abbiamo mostrato le atroci violenze che gli animali subiscono. Il boicottaggio dei prodotti coreani non si concluderà fino a quando il Governo non dimostrerà di avere molto più che l’intenzione di risolvere il problema: durante i recenti Campionati del Mondo di Calcio sono state fatte promesse mai mantenute!.
Nel nome della tradizione si commettono i crimini più atroci, come diceva Bernard Shaw”.