sab, 03 maggio 2025

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Contro l'Abbandono di Animali: Spot Lav Sulla Rai

Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Lazio deterrebbero il primato del maggior numero presunto di cani randagi: rispettivamente 77.000, 69.070, 68.000, 63.145 e 41.782. Lo rivelano le nuove stime messe a disposizione dal Ministero della Salute sulla base dei dati forniti dalle Regioni, riferite al 2006 e in alcuni casi al 2005 (le precedenti stime risalivano al 2002), per una popolazione complessiva di cani randagi pari a 461.068 contro i 660.517 stimati nel 2002. I randagi ospitati nei canili italiani sarebbero complessivamente 229.444, di cui 81.253 nei canili della Campania, 61.671 nei canili della Puglia, 11.263 nei canili del Lazio, 10.377 nei canili calabresi, 9.563 in quelli siciliani. 501 i canili sanitari, 428 i canili rifugio presenti in Italia. 5.349.150 la popolazione di cani di proprietà: in testa il Piemonte con poco meno di un milione di cani (964.918), seguito dall’Emilia Romagna (566.183 cani) e dal Veneto (455.450). 2.131.069 i cani registrati all’anagrafe canina nazionale (cani identificati con microchip o tatuaggi) secondo i dati forniti finora da 13 Regioni: un sistema da completare ma indubbiamente utile per rintracciare i cani smarriti e per scoraggiare gli abbandoni perché i legittimi proprietari sarebbero facilmente identificabili e perseguibili per tale reato che prevede l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro (art. 727 Cp).

“Certamente è difficile avanzare delle stime sulla popolazione reale dei randagi in Italia e anche sugli animali di proprietà - commenta la LAV - Tuttavia questi dati forniti dalle Regioni al Ministero della Salute stranamente indicano una riduzione dei cani di proprietà, che sarebbero passati dai 5.516.449 del 2002 a 5.349.150, mentre tutte le indagini degli ultimi anni indicano una popolazione di cani di proprietà aumentata fino a circa 7 milioni, e 7,5 milioni di gatti. Una recentissima indagine di Consodata indica che più della metà delle famiglie italiane, il 58,6%, possiede un cane o un gatto. Temiamo, purtroppo, che anche i dati ministeriali sui cani randagi siano sottostimati: secondo la LAV i cani vaganti in Italia sarebbero almeno 1 milione e 550.000 quelli nei canili, molto spesso strutture gravemente sovraffollate.”

Secondo le stime della LAV sarebbero circa 140.000 gli animali, tra cani e gatti, abbandonati ogni anno in Italia. Gli abbandoni si verificano durante tutto l’anno, con punte di oltre il 30% nel periodo di apertura della stagione venatoria, per opera dei cacciatori che “provano” i cani e si disfano di quelli che non “funzionano” e il 25% in estate. Il fenomeno degli abbandoni alimenta peraltro un enorme giro d’affari - stimato in circa 500 milioni di euro all'anno (stima delle sovvenzioni pubbliche per il mantenimento dei cani in canili e rifugi) - legato alla gestione di molti canili privati che hanno costruito la loro fortuna grazie a convenzioni milionarie con le amministrazioni comunali, troppo spesso poco attente alla qualità del servizio offerto e quindi al benessere degli animali. I cittadini possono segnalare l'esistenza di canili inadeguati al numero LAV SOS Canili "lager" tel. 848.588.544, consentendo così di intraprendere azioni di contrasto finalizzate al sequestro dei canili non in regola e di attivare procedimenti legali contro i gestori. Per maggiori informazioni è attivo il sito internet www.nolager.com

Negli ultimi mesi la LAV ha raccolto più di 300.000 firme a sostegno delle proprie proposte per integrare e rafforzare la Legge 281 del 1991 per la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo: la LAV chiede il varo di un Fondo nazionale per la sterilizzazione di cani e gatti, l’aumento della quota di detrazione delle spese veterinarie dalla dichiarazione dei redditi, rendendola totale per chi adotta un cane dalla strada o da un canile, l’iscrizione all’anagrafe canina, il relativo microchip e il passaporto europeo. E poi, ancora, la riduzione al 10% dell’Iva sul cibo per animali e delle prestazioni veterinarie, oggi considerati alla stregua di “beni di lusso”; sostegno e incentivi all’aumento dell’offerta d’accesso delle strutture turistiche come alberghi, campeggi e spiagge e dei mezzi di trasporto pubblico a cani e gatti; l’inclusione dell’anagrafe canina, felina ed equina nel certificato di “stato di famiglia” con l’attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2003 per rendere disponibile una banca dati nazionale degli animali domestici; il divieto di produzione e vendita collari elettrici e del taglio di code e orecchie con attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa 125/1987.

Per sensibilizzare istituzioni e cittadini a non abbandonare gli animali, prende il via la nuova campagna di sensibilizzazione della LAV (campagna stampa, spot tv e radio), per la prima volta con il patrocinio dei Ministeri della Salute e della Famiglia. A partire da domenica 27 maggio la Rai, attraverso il suo Segretariato Sociale (www.segretariatosociale.rai.it), trasmetterà lo spot tv della LAV: realizzato in bianco e nero con un’atmosfera da cinema francese anni ’30 che ne esalta la drammaticità, lo spot ritrae una donna che, rivolta a un interlocutore, spiega i motivi per cui intende abbandonarlo. Solo a conclusione dello spot si rende chiaro allo spettatore che “l’abbandonato” non è un essere umano ma un cane. L’effetto sorpresa massimizza l’attenzione dello spettatore, invitandolo a riflettere su quali siano le conseguenze di questo reato.

Sullo stesso “equivoco” svelato nel finale è giocato anche lo spot radiofonico, mentre la campagna stampa ha un taglio più positivo, già dall’head line “Tutti al mare”, e mostra l’immagine di una cuccia inserita all’interno di una fila di cabine da spiaggia. Completa il soggetto una breve frase che ricorda che abbandonare un animale oltre ad essere un’azione eticamente condannata è anche un reato.

Scheda dettagli:

Data: 29 maggio 2007
Fonte/Casa Editrice: Lav
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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