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Congo: per le Nazioni Unite si Rischia Catastrofe Umanitaria
I continui combattimenti tra le fazioni che si affrontano nella regione dell'Ituri (zona nord-orientale della Repubblica democratica del Congo) rischiano, secondo le Nazioni Unite, di causare una vera e propria catastrofe umanitaria. "Siamo fortemente preoccupati - ha dichiarato il portavoce della Missione delle Nazioni Unite in ex Zaire (Monuc) Hamadoun Toure - Il confronto tra le fazioni ribelli fiancheggiate dall'Uganda e dalle milizie etniche presenti nella zona, stanno producendo gravissimi danni umanitari". Stando alle informazioni raccolte dalle principali organizzazioni internazionali presenti nell'area, infatti, il numero degli sfollati sarebbe in continua crescita. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio di coordinamento delle operazioni umanitarie dell’Onu (Ocha), nella sola regione dell'Ituri sono almeno 500mila le persone che sono state costrette ad abbandonare le proprie terre ed abitazioni a causa dei continui combattimenti. Sul terreno si affrontano le truppe della Coalizione democratica congolese-Movimento di liberazione (Rcd-Ml) di Mbusa Nyamwisi e gli uomini di Movimento di liberazione congolese (Mlc) di Jean-Pierre Bemba. "Si tratta di combattimenti che non portano a nulla. Sono gli stessi belligeranti ad ammetterlo", ha aggiunto Toure. Tanto Nyamwisi quanto Bemba in passato si sarebbero detti favorevoli alla creazione di una commissione di pace in Ituri, secondo Hamadoun Toure. Un progetto fallito a causa dei ‘desiderata’ di Thomas Lubanga, l’uomo che controlla Bunia, (una delle principali città dell'Ituri). Lubanga, alla guida dell’Unione dei patrioti congolesi (Upc), ha posto al governo di Kinshasa condizioni, prima fra tutte lo statuto dell’Ituri, difficilmente accettabili e che hanno portato al fallimento del progetto di pacificazione. Il leader dell'Upc esige, infatti, che Kinshasa riconosca immediatamente l'Ituri come provincia autonoma.