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Cina: Yangtze, il Fiume Che Era "Azzurro"
Rischiano di essere “irreversibili” i danni ambientali allo Yangtze, il fiume che garantisce circa un terzo delle acque dolci in Cina costituendo una risorsa vitale per decine di milioni di persone. Lo scrive in un documentato rapporto l’Istituto di geografia di Pechino, che fa parte dell’Accademia cinese delle Scienze. Secondo gli esperti di limnologia – lo studio delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle acque dolci – la raccolta di prodotti acquatici dello Yangtze è drasticamente diminuita, passando da 427.000 tonnellate negli anni Cinquanta a poco più di centomila. “L’impatto delle attività umane sull’ecologia delle acque è largamente irreversibile” ha detto Yang Guishan, un ricercatore dell’istituto, citato dal quotidiano di Pechino China Daily . Secondo il rapporto, quasi 600 chilometri del fiume – che ne misura in tutto 6.300 – sono in condizioni “critiche” e circa il 30% dei suoi confluenti presenta gravi indici di inquinamento. Dagli altipiani del Tibet, lo Yangtze – noto anche come Fiume azzurro o, per i cinesi, semplicemente ‘fiume’ – sfocia non lontano da Shangai, dopo aver attraversato alcune delle principali città della Repubblica popolare cinesi, tra cui Nanchino, città del sud più volte capitale.